24 Cfu: che ruolo avranno con l’introduzione dei 60 crediti della riforma
Ci sono molte perplessità circa la struttura del nuovo percorso abilitante che consente di accedere al concorso per diventare insegnante. Come ampiamente annunciato nei mesi scorsi dal ministro Bianchi, vanno di fatto in soffitta i 24 Cfu, ritenuti un metodo non adeguato per l’abilitazione dei docenti. Verranno soppiantati, con una struttura completamente diversa, dai 60 Cfu.
Il destino dei 24 Cfu
Non è ancora stato però specificato dal ministero se chi ha acquisito con investimento di tempo e danaro i 24 Cfu possa in qualche modo recuperarli integralmente o in parte per arrivare ai 60 CFU richiesti dalla riforma del reclutamento.
E’ ragionevole pensare che almeno inizialmente, ci possa essere una sorta di integrazione tra le due metodologie. Il ministero dovrà dare risposte concrete nel merito nelle prossime settimane.
L’offerta formativa dei 60 crediti
Secondo il comma 4 dell’articolo 2 bis, che regolamenta i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale: “Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, da adottare entro il 31 luglio 2022, negli ambiti precisati all’articolo 2, comma 2, sono definiti i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale, comprendente un periodo di tirocinio diretto presso le scuole ed uno indiretto non inferiore a 20 crediti formativi universitari o accademici, e in modo che vi sia proporzionalità tra le diverse componenti di detta offerta formativa”.
Il percorso universitario
Per garantire la formazione iniziale dei docenti il ministero provvederà a predisporre un percorso universitario e accademico che consenta l’acquisizione di elevate competenze linguistiche e digitali nonché di conoscenze e competenze teoriche e pratiche inerenti allo sviluppo e alla valorizzazione della professione del docente negli ambiti della pedagogia e delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento e delle discipline volte a costruire una scuola di qualità e improntata ai principi dell’inclusione e dell’eguaglianza. Questo consentirà l’acquisizione dei 60 crediti. Se questo percorso potrà essere modificato in base alle esigenze di chi ha già acquisito parte di questi crediti, mediante i 24 cfu, lo si potrà sapere solo con un prossimo provvedimento.
La prova finale
La formazione iniziale si concluderà con una prova finale articolata secondo prova scritta e lezione simulata, utile a ufficializzare l’acquisizione dell’abilitazione. In questo modo sarà possibile accedere al ruolo passando per un concorso pubblico nazionale con cadenza annuale, che garantirà la copertura dei posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia.