Carta del docente: tagli per 2 milioni per finanziare la Scuola di Alta formazione
La riforma del reclutamento docenti pubblicata in Gazzetta Ufficiale avrà un costo, che non sarà unicamente a carico del Governo, ma che si ripercuoterà inevitabilmente sull’intero sistema scolastico attuale. Un elemento che inasprisce le critiche già feroci da parte di sindacati e forze politiche a una riforma che non convince e che, secondo i detrattori, non sarebbe stata adeguatamente discussa preliminarmente da parte del ministero con le controparti interessate.
Reperimento delle risorse
Per finanziare la nuova riforma del reclutamento, il Governo avrà la necessità di attingere dal fondo attualmente è destinato alla carta del docente. In particolare, questi fondi serviranno per il pagamento delle risorse della nuova scuola di Alta Formazione, previste dalla riforma Bianchi.
Lo specifica il comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge, in cui è sancito che viene autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023.
Gli anni scolastici che andranno dal 2023 al 2026 i costi dell’operazione della Scuola di Alta Formazione sono recuperati mediante i fondi della Missione 4 – Componente 1 – Riforma 2.2 del PNNR. Invece a partire dall’anno 2027, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123 della Legge 13 luglio 2015, n. 107, ovvero i 381,137 milioni annui destinati dal 2015 fino ad oggi al finanziamento della carta del docente.
Miglioramento della preparazione dei docenti
Ora si attende che la riforma completi il suo iter parlamentare per la trasformazione in Legge. Questo significa che la versione definitiva possa essere leggermente differente.
La “Scuola di alta formazione”, nuovo ente gestito da Invalsi e Indire, è un aspetto su cui il ministero punta molto per elevare il livello della scuola italiana attraverso il miglioramento continuo della preparazione dei docenti. La formazione degli insegnanti è stata inclusa nel Decreto pubblicato a fine di Aprile.
Avrà il compito di accreditamento degli enti, elaborazione delle linee di indirizzo sui contenuti, formazione iniziale docenti. I corsi in questione, di durata triennale, consentiranno agli insegnanti di accedere alla formazione e di beneficiare di incentivi stipendiali una tantum a fine percorso.