Stabilizzazione docenti precari: perchè il doppio canale di reclutamento è la soluzione
La stabilizzazione dei docenti precari è uno dei grandi temi assenti nella nuova riforma di reclutamento docenti che il ministero ha varato e che dovrà essere approvata e ufficializzata, secondo i programmi dell’esecutivo, entro la fine di giugno.
Il tema dell’abilitazione
Ed è anche uno dei motivi per cui sindacati ed esponenti politici stanno protestando a gran voce, anche in piazza, in modo che si riesca a intervenire con correttivi che consentano quantomeno di correggere il tiro nel minor tempo possibile.
“La bozza del decreto sul reclutamento dei docenti presentata dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è deficitaria su due punti fondamentali: abilitazione e stabilizzazione”. Lo sostiene Mario Pittoni, responsabile Dipartimento Istruzione della Lega e Vicepresidente Commissione Cultura Senato. Il tema dell’abilitazione di coloro i quali da anni prestano servizio nelle scuole statali con contratti a tempo determinato non sembra essere centrale nella nuova riforma di reclutamento, e questo conferisce al testo l’aurea di un’occasione sprecata, considerato che questa riforma era particolarmente attesa.
Una soluzione a costo zero per il Ministero
Uno degli strumenti invocati a gran voce da tempo da chi ambisce alla riforma del reclutamento che non disperda il materiale umano e di esperienza dei docenti precari, è il ripristino di percorsi formativi abilitanti all’insegnamento e per l’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno.
Una strategia che non avrebbe costi per il Governo, e per questo motivo prioritaria. Uno strumento che consentirebbe di far risparmiare il costo di eventuali concorsi per l’abilitazione e alleggerire i concorsi per i docenti della secondaria.
I benefici del doppio canale di reclutamento
Secondo la riforma, i concorsi saranno su base annuale. L’obiettivo è arrivare entro il 2024 a 70mila immissioni in ruolo. La riforma prevede anche una fase transitoria, per accelerare l’immissione in ruolo dei docenti fino al 2024. Il doppio canale di reclutamento è una soluzione che trova il favore anche dei sindacati.
Uno strumento che consentirebbe di fornire un percorso chiaro per chi volesse diventare insegnante nei prossimi anni, compresa la formazione iniziale. L’obiettivo dovrebbe essere procedere prima con l’abilitazione e poi l’assunzione in ruolo degli insegnanti precari.