Scuola

Doppio canale di reclutamento: metà assunzioni da posti vacanti da graduatoria, anche Gps seconda fascia con abilitazione nell’anno di prova

Il dibattito sulla riforma del reclutamento sta portando a visioni diametralmente opposte, per quel che riguarda la visione della scuola del futuro, ma anche del recente passato. Il ministro Bianchi difende a spada tratta le misure pensate per il rilancio della scuole e del lavoro degli insegnanti, mostrando orgoglio per quanto fatto negli ultimi mesi. Una visione ottimistica che non è condivisa dai sindacati.

Turnover anticipato

“Abbiamo già assunto con concorso più di 110 mila docenti e ne assumeremo altri 50 mila quest’anno e altri 70mila entro il 2024. Quindi abbiamo addirittura anticipato il turnover. Per chi vuole insegnare abbiamo costruito un percorso chiaro: dopo la laurea magistrale sono previsti 60 crediti di un percorso garantito dalle università e partecipato dalle scuole, con un massiccio ricorso al tutoraggio dei nostri docenti migliori”: a dirlo è stato oggi il ministro Patrizio Bianchi.

Un fallimento negli ultimi tre anni

Come detto questa visione ottimistica del reclutamento insegnanti del recente passato, in ottica futura, non convince i sindacati e non sembra appartenere ad altri se non al ministro Bianchi. La replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Abbiamo avuto 251 mila cattedre a disposizione per i ruoli negli ultimi tre anni, ma soltanto 110mila sono stati immessi in ruolo grazie i concorsi. Questo per noi è un fallimento, non un dato di cui andare fieri. Per tale motivo bisogna ritornare al doppio canale di reclutamento, con la metà delle assunzioni dai posti vacanti da graduatoria, anche Gps seconda fascia con abilitazione nell’anno di prova”.

Lo sciopero di fine mese

La sensazione è che nel breve periodo non si assisterà a cambiamenti sostanziali della riforma. Intanto per fine mese è previsto uno sciopero generale dei sindacati del mondo della scuola. Poi ci sarà la prova sul campo, con l’avvio a fine anno dei concorsi annuali, della strategia di riforma della scuola del ministero. Solo allora si potranno iniziare davvero a tirare le somme.