Scuola

Doppio canale di reclutamento: diventa indispensabile con 200mila cattedre da coprire a settembre, verranno assegnate interamente a supplenti e precari della scuola

Nonostante fosse molto atteso, e nonostante la promessa di nuove procedure con cadenza annuale, il concorso ordinario della scuola secondaria si è rivelato deludente per quel che concerne il problema del precariato e delle assunzioni docenti a fronte di tantissime cattedre da coprire.

Il doppio canale di reclutamento

Per questo resta necessario affiancare ai concorsi il doppio canale di reclutamento, che consentirebbero di attingere a tutte le graduatorie esistenti per coprire la metà dei posti liberi. E’ evidente che i soli concorsi non sono sufficienti, soprattutto considerato che la decisione di procedure annuali rischia di generare ritardi e accavallamenti, anche nel caso in cui si riuscisse a mantenere l’impegno preso. Pandemia permettendo.

Il fatto che secondo le stime mancano all’appello possibili vincitori per un totale di 5.276 cattedre che resteranno quindi vacanti, la dice lunga sull’imperfezione del meccanismo.

Numeri preoccupanti

Al momento sono 90mila le cattedre vacanti nella scuola, cui si pone rimedio con i supplenti. Secondo i sindacati, considerando i posti non assegnati tramite concorso, l’organico di fatto, a partire dalle cattedre in deroga sul sostegno agli alunni disabili, e il mancato utilizzo di tutte le Gps per le immissioni in ruolo, come pure la mancata applicazione delle direttive della Commissione europea sull’assunzione a tempo indeterminato dei precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, a settembre, sommando i circa 25mila pensionamenti si dovrà fare fronte a 200 mila supplenze da coprire.

Una riforma che non convince

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “i fondi del Pnrr dovevano essere impiegati anche per questo e non dilapidati per una nuova formazione e reclutamento inviso da tutti. Ci sono anche decine di migliaia di precari risultati idonei nei concorsi, ma fino ad oggi incredibilmente lasciati fuori delle graduatorie dei vincitori: su questo versante, sembrerebbe esserci un’apertura, da noi da tempo reclamata, ed è l’approvazione dell’emendamento Rampi (Pd) per l’inserimento nelle graduatorie di merito degli idonei del concorso ordinario infanzia e primaria. Ma è chiaro che non basta. Il rischio è che anche questa estate le assunzioni si riveleranno un flop, come nel 2021 quando furono immessi in ruolo meno delle metà dei 112mila posti su cui c’era stato il via libera del Mef”, conclude Pacifico.