Scuola

Fallimento dei concorsi scuola: la verità sconcertante nei numeri con 150mila supplenze annuali e bocciature superiori all’80% mette in dubbio il futuro della selezione a quiz

La riforma del reclutamento docenti era particolarmente attesa da docenti e sindacati, che auspicavano potesse consentire un cambio di direzione per quel che concerne il mondo della scuola e quella malattia chiamata supplentite che la affligge da anni.

Quest’anno un minimo di 150mila supplenze

E’ evidente come sia bastato leggere la nota inviata dal ministero e che verrà approvata come decreto legge per capire che difficilmente si assisterà a una svolta nei prossimi mesi. I numeri già di quest’anno parlano di 150.000 supplenze annuali a cui vanno aggiunte le varie tipologie di supplenze brevi, la cui stima non è fattibile.

A questo si aggiunge un problema di competenze, considerato che spesso i supplenti vengono assegnati a cattedre per le quali non hanno competenze specifiche. Cosa che diventa frustrante per la loro professionalità e penalizzante per gli alunni stessi.

Avviate tutte le procedure concorsuali

Nell’ultimo anno e mezzo si sono svolte o sono state avviate tutte le procedure concorsuali bandite nell’estate 2020: il concorso straordinario per i docenti della scuola secondaria con almeno tre anni di servizio, il concorso ordinario per i docenti di infanzia e primaria e il concorso ordinario per i docenti della scuola secondaria, quest’ultimo anticipato, all’inizio della scorsa estate, da un ulteriore concorso ordinario, bandito unicamente nelle materie STEM.

I risultati sono stati lontani da quelli auspicati, il che proietta un certo pessimismo in merito alla volontà di indire concorsi scuola annuali con la nuova riforma del reclutamento. Bandire un concorso infatti non significa coprire cattedre: basti pensare che il concorso straordinario per la scuola secondaria ha lasciato vacanti ben 10 mila dei 32 mila posti messi a bando con la percentuale degli idonei si è attestata attorno al 43% dei partecipanti.

Bocciature superiori all’80%

Non è andata meglio con il concorso STEM, anzi: bocciature superiori all’80% e posti rimasti in molti casi vacanti. Fallimento dei quiz che non è bastato a suggerire al ministero di variare la formula in vista dei prossimi concorsi.

Il tutto in attesa del bando per il concorso straordinario per la scuola secondaria, riservato a chi è in possesso degli stessi requisiti dell’analoga procedura dello scorso anno (il concorso straordinario bis).

I sindacati spingono per il ripristino del doppio canale, che permetta di affiancare ai concorsi una graduatoria di accesso diretto al ruolo per tutti i docenti con almeno tre anni di servizio e prevedere per essi un percorso formativo successivo all’assunzione a tempo indeterminato, interamente gratuito e quindi a carico dello stato, da svolgersi nel corso dell’anno di prova.