Diventare insegnante: abilitazione per chi svolge un periodo di precariato, anno di formazione e tirocinio e conferma in ruolo dei docenti dopo anno di formazione o abilitazione nel transitorio
Continuano in vista dello sciopero generale della scuola di fine mese le critiche alla riforma del reclutamento varata con decreto legge dal ministero. Le perplessità su una formula che non sembra andare nella direzione della risoluzione del problema del precariato e dell’agevolazione dell’abilitazione all’insegnamento, anzi, continuano a provenire da più parti.
I dubbi sulla riforma
“Se anche un ex direttore generale e capo dipartimento del ministero dell’Istruzione ha dei seri dubbi sulla riforma del reclutamento, formazione e valutazione dei docenti già tradotta con il Decreto Legge n. 36, come mai tra i responsabili del Governo e del ministero dell’Istruzione trapelano solo certezze sulla validità del rovinoso progetto?”.
Lo chiede oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in riferimento alle dichiarazioni di Giuseppe Cosentino, esperto di politiche dei sistemi formativi, già Direttore Generale del Personale e poi Capo Dipartimento Istruzione del Miur. Secondo l’esperto ministeriale le norme che il Governo ha imposto per decreto sono peggiorative. Il loro difetto principale è che non vanno nella direzione della risoluzione del problema del precariato e soprattutto non introducono la vera risposta alla supplentite, quale è il doppio canale di reclutamento.
Le richieste nei confronti del ministero
C’è ancora margine di trattativa in vista della formulazione definitiva di una riforma che altrimenti rischia di generare una serie di proteste che paralizzerebbero il mondo della scuola tra scioperi e ricorsi:
“È evidente che il D.L. 36 incluso nella riforma del Pnrr, rappresenta un macigno e non la soluzione dei problemi della scuola – dice Pacifico – per questo motivo abbiamo predisposto degli emendamenti che illustreremo dopodomani, martedì 17 maggio, nel corso dell’audizione che Anief terrà presso la I e VII commissione del Senato. Tra le modifiche che chiederemo di apportare c’è quella, ad esempio, di far diventare insegnante chi svolge un periodo di precariato, l’anno di formazione e il tirocinio. Come chiederemo di confermare in ruolo i docenti dopo l’anno di formazione o abilitazione nel transitorio. Ma anche di fare formazione in orario di servizio definita in contrattazione con risorse aggiuntive, senza tagli e risparmi come invece sono prospettati adesso, oppure di assegnare l’indennità di sede disagiata in luogo di indennità per la permanenza nella stessa sede in contrattazione”, conclude il sindacalista Anief.