Scuola

Riforma reclutamento: formazione finanziata con tagli al personale e alla carta docente giustificati con la denatalità, occasione persa per ridurre gli alunni per classe

La nuova riforma del reclutamento docenti contiene una serie di elementi oggetto di critiche e discussione da parte dei sindacati e da parte delle forze politiche. Non solo per quel che concerne la nuova struttura di abilitazione alla professione, ma anche e soprattutto per la parte riservata alla formazione professionale.

Il sistema degli incentivi

Che comporterà una serie di incentivi a chi la svolgerà in maniera volontaria, erogati sotto forma di retribuzione economica una tantum. Premialità che sarà finanziata da parte del ministero con tagli alla carta del docente e tagli all’organico nei prossimi anni, giustificati anche con la denatalità prevista nel nostro Paese. La sensazione è quella di un’occasione persa, perchè il calo degli studenti, mantenendo inalterato l’organico docente, avrebbe consentito di ridurre il numero di alunni per classe risolvendo la questione delle classi pollaio.

“Il sindacato Anief non è contro la formazione degli insegnanti, noi auspichiamo che ci sia una formazione ma vogliamo che questa, non venga fatta levando risorse alla scuola”. Lo spiega Marcello Pacifico presidente nazionale Anief, ribadendo il concetto espresso già nel corso di questa settimana durante le audizioni tenute dal giovane sindacato in I e VII commissione del Senato sul disastroso Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti e confermando quindi lo sciopero già proclamato per il prossimo 30 maggio.

Tagli ala carta del docente

“Le risorse – ha detto Pacifico nel corso di una video-intervista all’agenzia Teleborsa – non possono essere prese dalla denatalità, quindi dal fatto che abbiamo meno studenti, come è stato fatto nell’ultima Legge di Bilancio: questi posti devono essere reinvestiti per potenziare la didattica, per migliorare gli apprendimenti anche nelle zone ad alta dispersione scolastica o economicamente depresse. Né possono essere sottratti soldi alla carta docente” utile all’aggiornamento della categoria e all’acquisto dei dispositivi informatici e tecnologici a supporto della didattica, anche a distanza: “al limite la card docente dovrà essere contrattualizzata e non possono essere tolti soldi per formare pochi quando vengono tolti a tutti questi soldi”.

Diritto dei lavoratori

“Il principio fondamentale è avere quindi delle risorse aggiuntive. Assodato ciò, questa formazione deve essere poi svolta in orario di servizio: non è possibile pensare di svolgerla in orario aggiuntivo, perché la formazione è un diritto di tutti i lavoratori. Noi chiediamo questo – ha concluso il leader del sindacato rappresentativo – e certamente senza nessuna gestione transitoria che vada ad escludere la contrattazione dalla definizione del salario accessorio”.