Scuola

Docenti precari: con 36 mesi di servizio si potrà fare il concorso prima, riduzione drastica dei crediti anticipati e aggiuntivi con master specifici

Le polemiche sulla riforma del reclutamento non si esauriscono e anzi portano dritto allo sciopero di fine maggio cui prenderanno parte tutti i sindacati per manifestare contro una serie di misure contenute nel provvedimento che appaiono in netto contrasto con l’aspettativa di migliorare la condizione generale del sistema scolastico italiano.

L’attenzione ai precari

Il ministro Bianchi però continua a difendere a spada tratta la misura, e difficilmente scenderà a compromessi con le parti sociali e con le forze politiche che costituiscono i maggiori detrattori di alcuni aspetti della riforma. Uno degli aspetti più criticati è certamente costituito dalla scarsa attenzione al mondo dei precari. In questo senso Bianchi rimanda al mittente le critiche mosse alla riforma: “Non c’è nessuno che vuole massacrare i precari. Abbiamo permesso a quelli con 36 mesi di servizio di poter fare il concorso prima”.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha avuto modo di riprendere la questione presso le Commissioni Affari Costituzionali e Istruzione, in merito alla riforma del reclutamento del personale docente, il decreto legge n. 36.

Riduzione drastica dei crediti

Proprio sulla questione precari, secondo il ministro “c’è una riduzione drastica per quanto riguarda i crediti. Tutti ci hanno detto che non si potevano togliere crediti disciplinare. Siamo giunti ad una proposta di un master che ha la possibilità di dare crediti anticipati nel tempo come crediti aggiuntivi. Ma sono gli Enti di Università che decidono le questioni dei crediti“.

“Non c’è nessuno che vuole fare fuori i precari. Però c’è l’ossessione di valutare. E questo lo facciamo permettendo ai precari di poter fare il concorso prima“, aggiunge il Ministro.

La fase transitoria

“L’impianto non può essere sradicato. La fase transitoria deve essere specificata allora, entro il 31 dicembre 2024, ad esempio. Se arriva una proposta dal Parlamento che riesca a migliorare tale aspetto allora va bene“, precisa Bianchi. Una tesi che difficilmente convincerà sindacati e forze politiche contrarie, e lo sciopero del 30 maggio in questo senso costituirà uno spartiacque importante.