Scuola

Decreto reclutamento e formazione docenti: taglio di 12mila insegnanti e decurtazione della carta 500 euro, lotta contro il tempo per gli emendamenti

A pochi giorni dallo sciopero che agiterà profondamente le acque in vista della fine dell’anno scolastico e che rischia di complicare anche la gestione di scrutini ed esami di fine anno, si continua a parlare delle criticità della riforma del reclutamento docenti. Non sono solo i sindacati sul piede di guerra per una serie di aspetti che non convincono, ma anche le forze politiche.

Le criticità

“Italia Viva ha presentato alcuni emendamenti al Dl Pnrr 2 per modificare un testo che rappresenta sì un radicale cambio di linea rispetto all’impostazione di Conte ma contiene contraddizioni che andrebbero superate”. A dirlo sono capigruppo di Italia Viva in Commissione Cultura di Senato e Camera, Daniela Sbrollini e Gabriele Toccafondi

“L’impianto complessivo della formazione iniziale è ben indirizzato verso una soluzione che, in particolare sull’importanza di una formazione specifica rispetto all’insegnamento, tiene insieme il FIT previsto dalla riforma Renzi-Fedeli e il vecchio TFA. L’aspetto tuttavia più preoccupante riguarda le coperture: il provvedimento sopprime circa 12.000 posti e toglie risorse agli insegnanti, decurtando la carta del docente di 500 euro“, commentano ancora.

Le priorità

Gli altri emendamenti di IV sono finalizzati a:

archiviare da subito il concorso a crocette a tutela della qualità e dell’efficacia della selezione;
eliminare la fase transitoria;
valorizzare il tirocinio sul campo;
garantire percorsi abilitanti per i docenti delle scuole paritarie non essendo più sostenibile una quota di docenti non abilitati che in molte realtà supera il 70%;
semplificare le procedure del concorso per i docenti di religione.
E ancora: “Una attenzione particolare è riservata ai docenti di sostegno, la cui carenza rappresenta una emergenza nell’emergenza. Un primo emendamento sul tema corregge la gravissima dimenticanza sulla specializzazione sul sostegno, reintroducendone l’obbligo per l’assunzione a tempo indeterminato; il secondo, semplifica il concorso e garantisce ai docenti specializzati l’immissione in ruolo all’esaurimento delle graduatorie del concorso. Sulla ‘formazione incentivata’ l’impianto del decreto afferma il principio del riconoscimento del merito sul quale la Legge 107 di Renzi aveva lavorato ma il testo rimane purtroppo carente sul piano del collegamento tra lo sviluppo professionale e la carriera: un nostro emendamento interviene per aggiungere questo importante elemento al provvedimento, rendendolo così più in linea con gli impegni assunti nel Pnrr“.