Scuola

Aumento stipendi Ata: non si andrà oltre i 12€ mensili, andrà leggermente meglio ai docenti che percepiranno circa 55€ di media in busta paga più gli arretrati

Entra nel vivo la contrattazione del rinnovo del contratto docenti e Ata, contenente il fondamentale aspetto dell’aumento degli stipendi. La prossima settimana ci sarà un nuovo appuntamento decisivo, con una nuova convocazione all’Aran per il rinnovo del contratto “Istruzione e Ricerca” fissata per martedì 7 giugno.

L’aumento a tre cifre

Le ultime trattative avevano fissato, nei limiti del budget messo a disposizione dal Governo, un aumento a 90 euro. Possibile un ulteriore sforzo da parte del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che potrebbe riuscire a raggiungere la quota dei 100 euro per molti docenti. Un aumento non eclatante ma significativo, dal momento che raggiungerebbe quelle tre cifre che costituiscono u traguardo minimo considerata l’attesa di decine di mesi cui il personale della scuola è stato costretto.

E’ evidente come i limiti di risorse del ministero costituiscano una soglia invalicabile, con il quale i sindacati dovranno fare i conti. Le ultime stime dicono che gli ultimi dati, con le risorse a disposizione, circa 2 miliardi, consentiranno di conferire ai docenti un incremento del 3,8%, cioè circa 90 euro lordi, dunque 50-55 euro netti in busta paga.

Il pagamento degli arretrati

C’è poi la questione del pagamento degli arretrati, per i quali le cifre non sono ancora definitive. Arretrati nei quali vanno considerati i pagamenti dell’aumento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente CCNL 2016-2018. Il computo parla di aumenti retributivi medi di 96 euro lordi al mese (da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola).

A questi 90 euro è poi necessario aggiungere il taglio cuneo. La buona notizia è che a questi aumenti vanno aggiunti anche i 200 euro decisi dal governo contro l’aumento dei prezzi.

Gli aumenti Ata

Discorso diverso per gli Ata, invece, categoria per i quali le risorse aggiuntive sono previste dalla manovra 2022 e sono connesse alla revisione dei sistemi di classificazione. Si arriva a un tetto limite dello 0,55, che porterebbe in busta paga, secondo i calcoli sindacali, solo 10-12 euro aggiuntivi.

Difficile che il governo riesca a discostarsi dalle cifre attuali, che in ogni caso equivalgono a 90 euro lordi mensili che per l’esecutivo è unicamente una base di partenza. L’obiettivo a medio termine è arrivare a 102-105 euro lordi, in modo da mantenere la promessa delle tre cifre del Patto per la scuola firmato un anno fa a Palazzo Chigi.