Bonus 200 euro: arriva con i pagamenti di luglio, ma non per i precari della scuola. Ancora in attesa di chiarimenti autonomi e professionisti
Manca poco all’erogazione del bonus da 200 euro previsto dal Decreto Aiuti 2022. Un sostegno riservato a tutti i lavoratori che non superano un reddito lordo annuo di 35.000 euro. Il pagamento è previsto per il mese di luglio e riguarderà circa il 50% degli italiani.
Chi rientra nel bonus
Questa larga fascia di popolazione verrà raggiunta grazie alla decisione del Governo di destinare il bonus anche a tutti coloro i quali nel mese di giugno 2022 percepiranno l’indennità di disoccupazione o la Naspi. Non solo: l’erogazione riguarderà anche coloro i quali percepiscono il reddito di cittadinanza, i lavoratori stagionali e i colf (collaboratori domestici).
Secondo le stime del Governo, dunque, una misura che riguarderà circa 31,5 milioni di cittadini, di cui 13,78 milioni di lavoratori dipendenti, 13,7 milioni di pensionati e 4 milioni di altri cittadini, tra cui 900mila percettori di Reddito di cittadinanza ma anche 750mila badanti e colf.
Aspetti da chiarire
La misura sarà erogata una sola volta, e verrà versata direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga, come un aumento. Non è dunque necessaria alcuna richiesta da parte dei lavoratori, che la troveranno direttamente nella busta paga di luglio. I pensionati la riceveranno dall’Inps.
Ma ci sono ancora degli aspetti da chiarire: uno di questi riguarda le modalità di versamento del contributo per autonomi e ai professionisti, in virtù di un fondo da 500 milioni di euro. Si attende a giorni un decreto a parte.
La misura verrà interamente coperta dalla tassa sugli extra profitti delle aziende energetiche.
Precari esclusi
La brutta notizia riguarda i precari della scuola, perchè la scelta del mese di luglio per il pagamento della misura lascia fuori tutti i lavoratori a termine della scuola i cui contratti scadono il 30 giugno 2022. Si tratta di lavoratori che hanno beneficiato dell’esonero dello 0,80% nel primo quadrimestre dell’anno in corso.
La loro sfortuna è quella di non percepire alcuna “retribuzione” nel mese di luglio. Una beffa che sottolinea ancor di più la loro condizione già penalizzata di precari, ma che i sindacati sperano si possa sanare last minute con un provvedimento ad hoc.