Precari scuola: apertura percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza dover prima superare l’ennesima selezione concorsuale a crocette
Le polemiche nei confronti del ministero per la visione del futuro prossimo della scuola legato alla riforma del reclutamento e alle modalità di attuazione dei concorsi scuola annuali non si placano. Lo sciopero generale ha confermato il malumore all’interno dei sindacati e delle forze politiche, cassa di risonanza di un personale scolastico frustrato dalla mancanza di aumento degli stipendi per un rinnovo contratto che non arriva e che quando arriverà sarà caratterizzato da cifre non all’altezza.
Apertura percorsi formativi abilitanti all’insegnamento
“Se obiettivo della riforma del reclutamento dei docenti non è mettere fuori gioco i precari di lungo corso, lo si dimostri aprendo i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza dover prima superare l’ennesima selezione concorsuale, per giunta a crocette“. È la sfida che il giorno dello sciopero della scuola ha lanciato su Facebook il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.
Precariato storico penalizzato
Uno dei punti deboli del recente passato, che caratterizzerà anche i prossimo futuro, è proprio la struttura dei concorsi scuola: «Gli attuali concorsi della scuola basati su quiz a crocette hanno dimezzato, quando non addirittura ridotto a un terzo, la percentuale dei docenti che solitamente superano la prova. Senza neanche poter verificare la conoscenza della lingua italiana, relegata ormai a “optional”. Mi chiedo come il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi possa sostenere che non è cambiato nulla». Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. «Da qui – aggiunge Pittoni – il sospetto che il sistema a crocette, cancellato dai futuri concorsi ma confermato per la fase transitoria prevista dal decreto legge 36 in discussione al Senato, abbia in realtà l’obiettivo di tagliare fuori il precariato storico, che pure nell’ultimo decennio si è fatto carico di puntellare il sistema. Di conseguenza – conclude Pittoni – chiediamo l’eliminazione della selezione a crocette anche per la fase transitoria».