Aumento stipendi scuola: Bianchi “ammette” che i fondi per docenti e Ata non sono sufficienti e che 100 euro lordi in busta paga non basteranno ad accontentare i sindacati
Uno dei principali motivi di scontro tra ministero e sindacati, che sta provocando profonde fratture tra Governo e chi fa parte del mondo della scuola, è sicuramente da ricercare nel tardivo rinnovo del contratto scuola che tiene ormai da tempo immemore bloccati gli stipendi su livelli inadeguati rispetto alle necessità reali e all’aumento del costo della vita.
Stipendi inadeguati
In questo senso il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ammette che il ministero dispone di una quantità di risorse insufficiente per adeguare gli stipendi del personale scolastico alle reali necessità. Il rinnovo del contratto del scuola è in ritardo da ormai tre anni e mezzo e anche quando sarà firmato non consentirà di modificare sostanzialmente la realtà stipendiale del personale scolastico.
Le cifre al momento si aggirano sui 100 euro lordi medi a docente, molto meno per il personale Ata. In virtù della notevole pressione fiscale, queste cifre entreranno nelle tasche dei lavoratori dimezzate.
L’ammissione di Bianchi
Intervenuto il 31 maggio a Torino, durante l’incontro al Liceo D’Azeglio anteprima del Festival dell’Economia, il numero uno del ministero dell’Istruzione ha difeso le proprie posizioni, riconoscendo però che le rimostranze dei sindacati e dei lavoratori sul tema stipendiale sono comprensibili.
È vero, ha poi sottolineato Bianchi, che “sul rinnovo del contratto” abbiamo “comunque abbiamo messo 300 milioni in più, ma non sul decreto legge 36“.
Soluzione ponte
La discussione è comunque ancora in corso. Nei prossimi giorni i sindacati torneranno ad incontrarsi con l’Aram, che rappresenta la parte pubblica. La richiesta potrebbe essere di far confluire i 300 milioni sugli aumenti. Va però tenuto presente che non si tratterebbe in ogni caso di una soluzione che consentirebbe di aumentare più di tanto gli stipendi. Per questo molti sindacati sperano di chiudere in fretta questo contratto con una soluzione ponte che consenta poi di ridiscutere l’attuale contratto a cifre più sostanziose. I tempi però si allungherebbero inevitabilmente.