Proroga contratti organico covid: richiesta ufficiale di Uil Scuola, rinnovare subito anche per consentire ai dipendenti interessati di organizzarsi per tempo
Con l’inizio del mese di giugno inizia il virtuale conto alla rovescia che porterà all’estinzione dei contratti relativi all’organico Covid Ata, in scadenza a fine mese. Una situazione che sta preoccupando non poco i diretti interessati, a poche settimane dalla fine dei loro contratti di lavoro, e le stesse scuole. Che dovranno fare a meno di una forza lavora che è stata indispensabile anche e non solo in virtù della situazione pandemica. E che temono dunque da settembre di dover fare i conti con un’assenza di personale che rischia di mandare in tilt la quotidianità organizzativa delle scuole stesse.
Richiesta ufficiale di proroga
I sindacati da diverse settimane hanno iniziato a fare presente al ministero l’urgenza della risoluzione della questione. Adesso arriva una lettera specifica del sindacato Uil Scuola, firmata dal segretario nazionale Giancarlo Turi, che entra nel merito della questione chiedendo ufficialmente la proroga dei contratti dell’organico covid.
Il presupposto è la carenza di personale con cui convivono le istituzioni scolastiche, situazione che è destinata a peggiorare ulteriormente con la fine dei contratti a tempo determinato del personale ATA in scadenza al 30 giugno. In tutto ciò aleggia lo spettro del dubbio inerente l’evoluzione della situazione pandemica. Che al momento sta dando tregua, ma che a settembre e autunno inoltrato potrebbe ripresentarsi in tutta la sua drammaticità, cogliendo di sorpresa le scuole.
Fondi di difficile reperimento
A quel punto istituire nuovamente l’organico covid, con tutte le difficoltà che accompagnano l’inerente reperimento dei fondi necessari, sarebbe impresa improba. Per questo il sindacato chiede con urgenza di procedere già da adesso alla proroga dei contratti a tempo determinato per il personale ATA, in vista del prossimo anno scolastico.
Uil pone l’attenzione anche sulle necessità organizzative dei lavoratori, “molti dei quali operano in aree geografiche distanti dai luoghi di residenza, che si trovano nella condizione di dover operare, tempestivamente, scelte di carattere organizzativo – logistico finalizzate alla prosecuzione del rapporto di lavoro (contratti di locazione, mezzi di trasporto, etc.)”.