Proroga supplenze Ata: doccia fredda per l’organico Covid, resta la speranza del rinnovo di settembre con la richiesta dei sindacati di trasformazione in organico di diritto
Doccia fredda, anche se ampiamente annunciata, per i dipendenti Ata appartenenti all’organico Covid. Non solo la quasi certezza che l’impianto non sarà rinnovato in vista del prossimo anno scolastico, nonostante la pandemia, pur sotto controllo, sia ancora presente nel Paese e richieda misure particolari di pulizia e gestione delle scuole.
Proroghe di fine anno
Per l’organico Covid arriva anche l’ufficialità che non ci sarà la possibilità di rientrare nelle proroghe di fine anno delle supplenze ATA indispensabili per assicurare le ultime attività che si protraggono oltre la fine del normale svolgimento delle lezioni.
Si tratta in particolar modo delle mansioni utili a consentire un regolare svolgimento degli esami di stato. Ma non solo: i dirigenti scolastici potranno fare ricorso a queste proroghe nel momento in cui si dovessero verificare situazioni che rendono indispensabile la presenza del personale per consentire il regolare svolgimento dei servizi di istituto.
La nota del ministero dell’istruzione
A confermare l’impossibilità di assicurare una proroga di fine anno scolastico agli appartenenti all’organico Covid arriva la nota attesa del ministero dell’Istruzione contenente tutte le istruzioni specifiche per i dirigenti scolastici che vorranno avvalersi di questa opportunità.
decisione che va in contrasto, apparentemente, con il fatto che si tratta di supplenze brevi e saltuarie, per le quali allo stesso modo può essere disposta la proroga. Ma i supplenti Covid restano esclusi da questa opportunità. Per loro con la fine dell’anno scolastico e delle lezioni scatterà la risoluzione anche dei contratti che sono stati rinnovati in tre occasioni e con molta fatica.
Trasformazione in organico di diritto
La prospettiva di un rinnovo a settembre appare sempre più improbabile, anche alla luce del fatto che lo stato di emergenza legato alla pandemia a livello nazionale è terminato lo scorso 31 marzo. Va detto che le due fattispecie, organico covid e stato di emergenza nazionale legato alla pandemia sono sempre stati dichiaratamente slegati l’uno dall’altro. Ma al momento, soprattutto per mancanza di fondi, l’auspicio dei sindacati che l’organico covid possa essere trasformato in organico di diritto appare quantomeno utopistico.