Scuola

Arretrati contratto scuola 2022: niente bonifico prima dell’estate, per avere i 3mila euro e l’aumento di stipendio bisognerà aspettare almeno l’inizio del prossimo anno scolastico

La celerità con cui proseguono le trattative per il rinnovo del contratto scuola non consentiranno, in ogni caso, di arrivare a una firma prima dell’autunno. L’ennesima beffa per docenti e ata che speravano di ottenere in usta paga gli aumenti promessi prima dell’estate e soprattutto di veder accreditata la parte più sostanziosa, relativa al versamento degli arretrati già stanziati per il triennio 2019/2022.

Gestazione ancora lunga

Nonostante l’insistenza dei sindacati, che spingono affinchè la trattativa venga chiusa prima possibile, i tempi prevedono che la discussione prosegua nelle prossime settimane, ma questo non consentirà in ogni caso di arrivare a una conclusione in tempi brevi. Il contratto ponte da firmare subito, quindi, auspicato dai sindacati e che avrebbe consentito di passare poi alla trattativa per il nuovo accordo, prevede in ogni caso una gestazione ancora lunga.

I sindacati sono ormai rassegnati all’idea di dover concludere la trattativa all’inizio del prossimo anno scolastico, quando si riuscirà a stipulare e sottoscrivere l’accordo definitivo.

Attesa per gli arretrati

In autunno dunque dovrebbero finalmente arrivare i 3.000 euro di arretrati e i 107 euro di aumenti lordi subito. Un risultato considerato minimo da parte dei sindacati, e che dovrà servire unicamente come momento di passaggio per un nuovo accordo, questa volta più significativo.

D’altra parte la scuola deve fare i conti con il budget non troppo generoso che il Governo ha messo a disposizione del ministero, e che non consente di procedere a un aumento medio in linea con l’impennata dell’inflazione.

La credibilità del ministero

Va anche considerato che il rinnovo del contratto scuola non riguarda unicamente la parte economica, ma anche una parte normativa congelata dal 2006, che necessita di una decisa innovazione, anche alla luce della situazione messa in evidenza dalla pandemia. Su questo rinnovo di contratto il ministero si gioca buona parte della sua credibilità, se davvero vuole dare seguito, con i fatti, alle belle parole che raccontano della volontà di valorizzare la professione docenti. E che consentirebbe di avere più forza nella trattativa per la riforma del reclutamento scolastico.