Scuola

Carta del docente precari: ricorso unica strada per ottenere il rimborso di 2500€ per gli anni pregressi, in attesa dell’emendamento che abolisca la decurtazione del bonus

Mentre il Mef sembra intenzionato a fare in modo che la carta del docente non subisca alcuna decurtazione, al contrario di quanto sarebbe stato sancito con la riforma del reclutamento che necessità di fondi da destinare alla formazione incentivata dei docenti di prossima implementazione, si assiste ai ricorsi dei precari in seguito all’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea che estende il bonus anche ai docenti precari.

Ricorso per 200mila supplenti

Sono già migliaia le adesioni raccolte da Anief, che consentirebbe a tutti quei docenti precari di ottenere fino a cinque anni di arretrati per il bonus non erogato dal ministero. Per le casse già provate del Governo riguardo il settore scuola, non una buona notizia in un momento in cui si fanno i conti al centesimo per far quadrare i bilanci.

Secondo le stime dei sindacati, la decisione della Corte di Giustizia europea, che ha confermato i pareri del Tribunale di Torino e del Consiglio di Stato, riguarda qualcosa come 200mila attuali docenti con supplenza annuale che si vanno a sommare a tutti coloro che hanno sottoscritto un contratto analogo in passato a partire dal 2015, molti dei quali oggi di ruolo. Se tutti dovessero presentare ricorso, l’esborso per lo Stato sarebbe ingente.

Come ottenere il rimborso

L’estensione del bonus per l’aggiornamento professionale ai docenti precari, consentirebbe agli aventi diritto fino a 2.500 euro di bonus per gli ultimi cinque anni. Il bonus però non sarà erogato in automatico, ne quello attuale ne quello pregresso, per cui l’unico modo di ottenere quanto dovuto è presentare ricorso al giudice.

Ma i sindacati non si fermano qui: il prossimo passo sarà quello di estendere il bonus per l’aggiornamento professionale anche al personale ata. Nel frattempo sarà particolarmente significativa l’approvazione dell’emendamento con cui si riuscirà a mantenere inalterato l’importo del bonus a 500€ abolendo la decurtazione che lo farebbe scendere a 375€ annui.