La carta del docente non si tocca: arriva la disponibilità del Mef a non intaccare le risorse e a lasciare intatto il bonus di 500€, adesso anche per i precari
Si farà di tutto per salvaguardare la carta del docente, ed evitare che l’importo di 500 euro previsto, adesso anche per i precari, venga ridotto per finanziare il futuro piano di formazione professionale docenti incentivato. E’ uno dei punti sui quali i sindacati e le forze politiche avevano protestato in maniera maggiormente vibrante nelle scorse settimane, insieme alla possibilità che nei prossimi anni venga tagliato l’organico docenti in virtù di una denatalità che comporterà una drastica riduzione degli alunni nelle scuole.
Uno sforzo per salvaguardare il bonus
Difficile dire se la carta del docente sarà salvata anche per i prossimi anni. Intanto la sensazione è che dovrebbe essere salvaguardata almeno per quest’anno. Tutto dipenderà dall’esito degli incontro che hanno preso il via oggi, nelle Commissioni Istruzione e Affari costituzionali del Senato, e che daranno luogo alle votazioni congiunte sugli emendamenti al decreto legge 36 collocato nel “pacchetto” Pnrr.
“Per quanto riguarda il tema della scuola, oggetto della riunione di oggi, ancora non è stato trovato un punto d’incontro su tutti gli aspetti”, scrive l’Ansa.
Il gioco delle tre carte
Come spesso accade, alla fine il maggiore problema è proprio economico, in considerazione del fatto che le risorse per la formazione professionale incentivata dovranno essere distratte da altri settori della scuola, nell’ottica di un autofinanziamento che somiglia molto al gioco delle tre carte.
Il ministro dell’Istruzione ha individuato nella carta del docente e nell’organico docenti per i prossimi anni i settori aggredibili in termini di distrazione delle risorse. Suscitando le critiche di sindacati e forze politiche.
Disponibilità del Mef
La carta del docente viene considerato un baluardo simbolico e non solo inattaccabile: proprio adesso che recenti sentenze hanno aperto alla possibilità di estenderla anche ai precari, sembra paradossale che possa essere tagliata. Stesso discorso per il taglio all’organico: se è vero che nei prossimi anni ci sarà un calo degli alunni, è altrettanto vero che poteva essere una buona occasione per ridimensionare le classi e sfoltire le aule pollaio.
“Secondo quanto si apprende, i senatori avrebbero raccolto la disponibilità da parte del Mef a non toccare le risorse, che quindi resterebbero come sono oggi”, pari a 500 euro l’anno.