Scuola

Abilitazione docenti: canale di reclutamento assumendo anche da seconda fascia Gps, con certificazione dell’abilitazione al docente precario e immissione in ruolo

Anche se si dovesse fare in tempo ad approvare la nuova riforma del reclutamento docenti in tempi consoni, ovvero entro la fine di giugno, questa non riuscirebbe ad apportare modifiche tali alla struttura delle immissioni in ruolo docenti in grado di risolvere, o forse nemmeno attenuare, il problema della supplentite che ha afflitto la scuola italiana negli scorsi anni e che con ogni probabilità continuerà a farlo almeno per il prossimo anno.

Nuovo record di supplenze

Addirittura la possibilità è che il prossimo possa far registrare un nuovo record, con oltre 200mila contratti a termine. La soluzione ci sarebbe, secondo i sindacati, se però si approvassero quelle misure minime proposte da diverso tempo, ma sulle quali il ministero sembra non voler cedere.

Il riferimento è all’attuazione del tanto discusso doppio canale di reclutamento degli insegnanti. La discussione è aperta, con gli emendamenti presentati dai sindacati e sui quali le commissioni Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali del Senato si dovranno esprimere. Le sensazioni non sono buone, considerato che già i temi come la carta del docente e il taglio degli insegnanti per finanziare la formazione professionale incentivata sembrano essere stati bocciati dal ministero.

Le indicazioni dell’Ue

In questo senso le indicazioni dell’Unione europea sono chiare: attuare un canale di reclutamento che riconosca il merito di chi da anni ha lavorato nella nostra scuola assumendo quindi anche da seconda fascia Gps. Ma vanno anche premiati i più giovani meritevoli attraverso le procedure selettive.

Le strade per ridurre il precariato sono molte, ma solo se adottate in maniera congiunta e concreta potranno portare a risultati concreti. La priorità è stabilizzare i candidati che hanno vinto anche i concorsi e sono risultati idonei. Lo scopo è riuscire a inserirli in un percorso che poi li porterà a insegnare.

Le soluzioni dei sindacati

Le soluzioni proposte dai sindacati sono molteplici, e tutte attuabili. A cominciare dalla necessità di semplificare le procedure nuove previste dalla riforma reclutamento. Senza dimenticare l’importanza di rafforzare il tirocinio come anno di prova. Il risultato finale sarebbe quello di conferire sia la certificazione dell’abilitazione al docente precario che l’immissione in ruolo. Un riconoscimento che va dato sia ai giovani sia a chi ha lavorato per anni nelle scuole.