Scuola

Carta del docente: doccia fredda, il Ministero boccia l’emendamento salva bonus e cattedre, si va verso il taglio di 9600 posti di lavoro

Doccia fredda per il mondo della scuola: il Ministero dell’Economia boccia l’emendamento per salvare 9.600 cattedre e Carta del Docente, che a questo punto rischiano di essere entrambe tagliate. Sembrava una formalità l’approvazione degli emendamenti che avrebbero salvato questi due aspetti della riforma che i sindacati ritenevano inaccettabili i punti del Pnrr in base a i quali nei prossimi anni la scuola avrebbe subito pesanti tagli. Per ora non c’è il via libera, e la votazione è rimandata.

Emendamento in sospeso

Proprio l’emendamento che riguarda la scuola rappresenta l’unico attualmente ancora in sospeso tra quelli esaminati dalle commissioni Affari costituzionali e Istruzione del Senato. Non un buon segnale. Il testo di un maxi emendamento che includeva anche il ‘no’ al taglio al personale docente e alla carta del docente, ha subito una brusca frenata da parte del ministero dell’Istruzione e Ragioneria dello Stato.

Lo scontro è aperto a questo punto tra maggioranza, decisa a portare avanti questa parte delle modifiche, e il Governo che non ne vuole sentire parlare.

I tagli alla carta del docente e alle cattedre vengono giustificate dal ministero con la necessità di finanziare la formazione docenti incentivata prevista dalla riforma del reclutamento docenti e con la prospettiva di un calo degli iscritti nei prossimi anni in virtù di una forte denatalità.

Tagli al momento confermati

Se gli emendamenti venissero bocciati, si prevede un taglio di quasi 10mila cattedre e una riduzione dell’importo della Carta del Docente che da 500 potrebbe essere portata a 370 euro.

Si attendono anche decisioni sugli altri punti del maxi-emendamento come istituzione di percorsi abilitanti per tutte le categorie di insegnanti, allungamento della fase transitoria per superare il precariato storico, riapertura delle graduatorie di merito degli idonei nei concorsi, revisione dello scritto per i concorsi a cattedra con eliminazione delle crocette.

Riforma da approvare entro fine mese

Ricordiamo che la riforma del reclutamento docenti, in un modo o nell’altro, dovrà essere approvata entro la fine del mese. Per questo è molto probabile che all’inizio della prossima settimana, in un senso o nell’altro, possano arrivare novità. Ma è chiaro che se i tagli dovessero esser confermati potrebbe aprirsi uno scontro molto forte dalle conseguenze tutte da verificare.