Scuola

24 cfu abilitazione insegnamento: si va verso il riconoscimento ai fini del percorso di abilitazione previsto dal nuovo reclutamento docenti

Uno dei dubbi, accompagnati da molte polemiche, che hanno accompagnato e stanno accompagnando le novità inerenti la riforma del reclutamento docenti, riguarda il ruolo che avranno i 24 Cfu finora richiesti a molti aspiranti docenti, ottenuti con impiego di tempo e danaro.

Il passaggio dai 24 ai 60 Cfu

Che corrono seriamente il rischio di veder invalidato completamente il loro ruolo e depotenziata la loro efficacia in virtù di una riforma che pone al centro tutto un altro tipo di percorso, caratterizzato adesso dalla necessità di abilitarsi e conseguire i 60 Cfu indispensabili per poter prendere parte al concorso.

La buona notizia è che il ministero, almeno in questa fase transitoria che accompagnerà probabilmente poi alla scomparsa dei 24 Cfu ha deciso di riconoscere questi crediti ai fini del percorso di abilitazione previsto dal nuovo reclutamento insegnanti.

Verso la fumata bianca

Questo significa non disperdere il tempo e l’investimento richiesto a migliaia di aspiranti docenti negli ultimi anni. Dopo mesi in cui si è corso il serio rischio di veder invalidato tutto questo patrimonio accumulato, la sensazione è che il ministero abbia deciso di inserire nel testo che sta per essere votato in Commissione relativo al decreto 36, formazione e reclutamento insegnanti, la conferma della validità dei 24 cfu.

In qualche modo questa costituisce una sorpresa per coloro i quali hanno ottenuto i 24 CFU negli ultimi anni e rischiavano di veder azzerato tutto il loro valore da questa riforma. La sorpresa deriva dal fatto che nel testo licenziato dal Governo poche settimane fa non era fatto alcun accenno al ruolo dei 24 Cfu, il che lasciava presagire che ci fosse un parere negativo circa la loro validità.

Il nuovo percorso di abilitazione

Adesso invece arriva la conferma che in qualche modo i 24 CFU verranno considerati validi ai fini del percorso di abilitazione. Non resta quindi che aspettare che arrivi l’ufficialità di questa decisione mediante il voto all’emendamento in commissione. Il passaggio successivo sarà poi l’approdo in aula, al Senato.