Nuove classi di concorso: revisione e aggiornamento per l’accesso ai ruoli della scuola secondaria di primo e secondo grado, con razionalizzazione e accorpamento
La riforma del reclutamento mostrerà tutte le sue sfaccettature in corso d’opera, ma è evidente come la sua approvazione al Senato porti a una prima analisi delle sue caratteristiche, anche in virtù delle modifiche che sono state apportate grazie agli emendamenti di forze politiche e sindacati che senza troppi giri di parole hanno bocciato la prima versione del decreto.
In attesa dell’approvazione definitiva
Entro fine mese arriverà l’approvazione definitiva, ma è evidente come le caratteristiche principali e i contorni possano essere ampiamente tratteggiati, soprattutto per quel che concerne le nuove modalità di abilitazione. Per quel che riguarda il valore dei concorsi, non ci sono sostanziali novità: il concorso sarà ancora la procedura di riferimento per l’assunzione a tempo indeterminato.
La novità dei concorsi riguarda la loro struttura e la loro cadenza, con i due elementi che sono strettamente connessi l’uno all’altro. Proprio la semplificazione della struttura, infatti, consentirà nelle intenzioni del ministro di attuare concorsi con cadenza annuale, riservati ai docenti abilitati. Nella fase transitoria, le porte saranno aperte anche ai docenti con tre anni di servizio e/o parzialmente abilitati. Sempre nella fase transitoria, verrà riconosciuto il valore dei 24 CFU già acquisiti, per non vanificare l’investimento di tempo e denaro di chi ha rispettato le procedure finora in vigore.
Ampliamento dei titoli di accesso
Per quel che riguarda le classi di concorso, le novità riguardano l’ampliamento dei titoli di accesso alle classi di concorso A026 Matematica e A028 Matematica e Scienze e la revisione e all’aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, attraverso la loro razionalizzazione e il loro accorpamento, al fine di promuovere l’interdisciplinarità e la multidisciplinarità dei profili professionali innovativi.
Una dichiarazione di intenti da verificare poi nello specifico, e che ci si augura possa beneficiare di una semplificazione rispetto a quanto fatto negli scorsi anni.