Dopo aver trascorso un anno scolastico caratterizzato da incertezze e attese in virtù di rinnovi contrattuali sui quali c’ sempre stata molta incertezza, per i supplenti Covid continuano le problematiche, questa volta legate all’attesa per il pagamento degli stipendi arretrati.

Arretrati fermi da mesi

Se per i loro colleghi oggi è il giorno dell’accredito dello stipendio (lo percepiscono personale docente e ATA a tempo indeterminato o con contratto determinato 30 giugno, 31 agosto), per i supplenti Covid è ancora necessario aspettare e avere pazienza.

Ci sono ancora molti appartenenti all’organico Covid, che ha terminato il suo incarico con la fine dell’anno scolastico (stanno lavorando ancora soltanto coloro i quali svolgono servizio presso la scuola dell’infanzia), in attesa del pagamento dello stipendio.

Niente rinnovo per il prossimo anno

Stipendio arretrato che non viene pagato ormai da diversi mesi. Il ministero è naturalmente ben a conoscenza di questa situazione, così come i sindacati che chiedono risposte. Ricordiamo che l’organico Covid non sarà rinnovato per il prossimo anno, dunque con la fine dell’attuale anno scolastico tutti i lavoratori assunti con questa formula pensata per far fronte alle esigenze legate alla pandemia, resteranno a casa. A questo si aggiunge la beffa di non essere stati ancora pagati per i mesi di lavoro già svolti.

Alcuni finora hanno percepito soltanto gli stipendi di gennaio e febbraio, con l’aggravante di lavorare a centinaia di chilometri da casa, situazione che comporta spese ulteriori e la difficoltà di stare lontani dalla propria famiglia, senza nemmeno avere la soddisfazione di percepire ciò che spetta loro.

I motivi del ritardo

I pagamenti non sono mai stati regolari nel corso dell’anno, ma adesso in molti sono addirittura fermi all’ultimo stipendio di marzo. Dunque nessun pagamento ad aprile e maggio, e la prospettiva di dover attendere anche quello di giugno, considerato che il mese è ormai quasi terminato.

Quali sono i motivi di questo ritardo? Le segreterie, secondo gli appartenenti all’organico Covid, hanno sempre autorizzato per tempo le rate ma Noipa riporta la dicitura “in attesa di risorse da parte del Miur”. Dunque un problema economico, lo stesso che ha portato il ministero a rinviare i rinnovi contrattuali più volte durante l’anno.