Aumento stipendio docenti: sfuma la speranza di un aumento a tre cifre, i sindacati verso l’accordo che prevede soli 90 euro lordi in busta paga
Sempre nell’ottica di accelerare il più possibile i tempi per chiudere la trattativa del contratto scuola, che comporta aumento stipendio, pagamenti arretrati e parte normativa da rivedere in alcuni aspetti fondamentali, i sindacati potrebbero cedere su uno degli aspetti che è stato in questi mesi considerato cruciale per chiudere la trattativa: l’aumento a tre cifre.
La firma a fine agosto
Fine mese è individuato come momento utile per un nuovo incontro in cui si fisseranno i paletti fondamentali del rinnovo che, se tutto andrà bene, dovrebbe arrivare a fine agosto. Per poi portare i suoi frutti a settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Frutti che dovrebbero materializzarsi nell’aumento in busta paga e nel saldo degli arretrati.
Come detto, proprio nell’ottica di chiudere prima possibile per poi procedere su basi più solide alla trattativa per il nuovo contratto valido fino al 2024 (quello che deve essere approvato è già scaduto), i sindacati potrebbero decidere di chiudere l’accordo che prevede un incremento delle risorse di 2 miliardi che si tradurrebbe in un aumento di stipendio, rispetto al 2018, del 3,8%. Questo significherebbe 90 euro lordi in busta paga, dunque 50 euro netti. Accordo che diminuirebbe di conseguenza l’importo degli arretrati spettanti.
Anche aspetti normativi
Nell’accordo, sarebbe compreso il cosiddetto elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente CCNL 2016-2018, che portò aumenti retributivi medi di 96 euro lordi al mese (da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola).
Come detto si parlerà anche di aspetti normativi, come ad esempio la proposta di contrattualizzare per i docenti la didattica a distanza, normando il tempo di lavoro, la sicurezza e il diritto alla disconnessione.
Aumenti minimi per gli Ata
Previste anche novità per i coordinatori di classe, dipartimento o tutor dei neoassunti. La formazione obbligatoria prevede che gli insegnanti si debbano formare costantemente, vedendo riconosciuto economicamente il loro impegno. I sindacati chiedono formazione durante le ore di servizio e remunerazione delle competenze acquisite.
Per Gli Ata gli aumenti prevedono un incremento massimo dello 0,55% rispetto al monte salari 2018.