Pas scuola: apertura del ministero all’abilitazione tramite percorsi formativi rivolti ai docenti della scuola statale (seconda fascia GPS), paritarie, centri IeFP
All’indomani dell’intesa di massima che sindacati, ministero e forze politiche hanno trovato in merito alla riforma del reclutamento docenti, corretta in corso d’opera rispetto alla formula iniziale che aveva destato molte perplessità, è il momento di capire quali prospettive ci si può aspettare in vista del prossimo anno scolastico.
L’apertura del ministero ai Pas
Il tema dell’immissione in ruolo dei docenti resta un nervo ancora scoperto, così come scoperte rischiano di restare centinaia di migliaia di cattedre alla faccia della necessità di stabilizzare i docenti in nome della continuità didattica da assicurare agli alunni di una scuola italiana ancora in difficoltà.
In questo senso, sindacati e forze politiche hanno certamente apprezzato i segnali di apertura niente affatto scontati, che ha mostrato il ministero nei confronti dei percorsi formativi abilitanti all’insegnamento. Si tratta di percorsi che sarebbero rivolti ai docenti della scuola statale (seconda fascia GPS), paritarie, centri IeFP.
Grazie ai Pas, si riuscirebbe a garantire la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento per una classe di concorso diversa e/o per un diverso grado di istruzione possedendo il titolo di studio idoneo.
Dubbi sulla fase transitoria
Ma ancora molto c’è da discutere e da delineare, a cominciare dalle caratteristiche di una fase transitoria che dovrebbe assicurare il superamento del precariato storico. Il ministro Bianchi punta forte sulla semplificazione dei concorsi scuola e sula loro attuazione annuale, ma nel frattempo l’addio ai test a crocette sarà implementato solo dopo una fase transitoria. Nel breve periodo, niente da fare per quel che riguarda le domande a risposta aperta nei concorsi. Nel frattempo si cerca di capire se sarà mantenuta la promessa di assumere 70mila nuovi insegnanti entro il 2024.
Graduatorie di merito idonei
Proprio il mantenimento della formula a crocette viene vista come una porta chiusa in faccia, ancora una volta, al precariato storico. Tutto da buttare allora? Per fortuna no, perchè è stato accolto con soddisfazione il passo in avanti rappresentato dall’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno (anche senza abilitazione) per chi ha tre annualità di esperienza specifica.
Bene anche il ripristino nei concorsi delle graduatorie di merito degli idonei per coprire i posti che successivamente si rendono vacanti e disponibili.
Mi interessa
I precari storici chiedono almeno la possibilità di abilitarsi! Funzionava così prima e funzionava bene!!!! Per chi aveva 3 anni di servizio c’era il PAS e per chi non aveva esperienza, perché questo significano gli anni di servizio!!!!! c’era il TFA… ora ci hanno messi tutti insieme!!! Anzi! Il concorso ordinario ha abilitato addirittura ragazzi che non hanno mai insegnato!!!!! Questo è assurdo!!!! Il governo avrebbe dovuto pensare prima ai precari!!!! Non con concorsi straordinari che di straordinario non hanno proprio nulla e a cui in tanti non parteciperanno perché non ci sono più posti ma con un percorso abilitante!!!! Il PAS… chiediamo almeno il PAS!!!! Perché non c’è nessuna forza politica che vuole aiutare i precari che lavorano da anni nella scuola, che hanno famiglia e rischiano di restare senza lavoro e si pensa solo ai giovani!!!!????