Bonus 200 euro a chi non spetta: ufficiale l’esclusione dei precari della scuola, non hanno contratto a luglio e quindi non avranno diritto al pagamento
I precari della scuola non riceveranno il bonus 200 euro. Alla fine il timore per un inghippo burocratico (o per una coincidenza assolutamente voluta?) si rivela reale e tutti i dipendenti della scuola il cui contratto è terminato al 30 giugno non otterranno il bonus aiuti del Governo. L’ultima speranza era rappresentata dall’emendamento del Movimento Cinque Stelle, ma la Commissione Bilancio della Camera lo ha bocciato.
La doccia fredda temuta
E così i lavoratori precari della scuola, non essendo ricompresi tra i lavoratori dipendenti, non avendo alcun contratto nel mese di luglio, non solo devono affrontare un’estate di incertezze per la fine del loro rapporto di lavoro che non sarà per tutti rinnovato, ma devono subire anche la beffa di vedersi discriminati, per qualche giorno di contratto in più, dalla platea di beneficiari del bonus.
Nelle ultime giornate era filtrato un cauto ottimismo circa la possibilità che il bonus potesse essere esteso anche a loro. Adesso la doccia fredda. Alla fine è sempre una questione di fondi. Estendere il bonus anche ai precari della scuola, avrebbe voluto dire ricorrere a un budget sostanzioso che il Governo ha preferito festinare altrove. E così per gli insegnanti con contratto a tempo determinato con scadenza a giugno arriveranno i sostegni al reddito ma non il bonus. Per loro manca il requisito fondamentale del sostegno al reddito sul mese di luglio oppure la busta paga.
Doppia penalizzazione
Il paradosso è che il bonus verrà erogato a chi ha la fortuna di avere un contratto a tempo indeterminato. Così come verrà erogato a chi ha la Naspi e che erano in disoccupazione e che ad ottobre prenderà comunque l’aiuto di 200 euro sul mese di giugno.
Restano invece fuori i giovani precari, con un meccanismo che penalizza doppiamente chi già vive nell’incertezza professionale ed economica.
Vulnus difficilmente sanabile
Sarà ora difficile trovare una soluzione, perchè se non si è riusciti a sanare questo vulnus ora che c’erano a disposizione 14 miliardi di aiuti, con un extra gettito aggiuntivo, sarà diverso farlo in un altro momento.
Chi resta fuori? Tutti i docenti e Ata non di ruolo con incarico che termina il 30 giugno 2022, dal momento che non basta aver beneficiato dell’esonero dello 0,80% nel primo quadrimestre dell’anno, considerato che non dispongono di una “retribuzione” nel mese di luglio, in quanto non più in servizio.