Scuola

Aumento stipendio docenti: caos rinnovo, salta la firma per fine agosto non per il ministero ma per l’opposizione dei sindacati

Con l’inflazione che sta raggiungendo livelli record negli ultimi 30 anni (già al 8,6%, ed entro fine anno potrebbe arrivare al 10%) diventa una priorità il rinnovo del contratto scuola per il personale scolastico, fermo orami da diversi anni. Le prospettive per i prossimi anni, inoltre, non sono certo migliori, e questo impone di ridiscutere il contratto attuale subito dopo la firma di quello appena scaduto.

Il contratto ponte

Ma chi sperava di vedere la firma sul contratto entro la fine di agosto, così come auspicato dai sindacati, rischia di rimanere deluso. Sarebbe stata la firma sul famoso contratto ponte che avrebbe permesso un aumento subito e il pagamento degli arretrati, per poi procedere a discutere con calma il passo successivo, su basi più solide.

A bloccare tutto, però, questa volta non sarà il ministero, che aveva dato l’ok per la firma del contratto ponte a fine agosto e che avrebbe permesso l’arrivo di aumenti e arretrati già a settembre in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico, ma i sindacati stessi.

Niente firma ad agosto

E’ infatti arrivato il no di alcuni sindacati a un aumento considerato irrisorio. Opposizione che adesso comporterà un rinvio dei termini a data da destinarsi. Dunque nonostante il contratto ponte avesse ricevuto il sì del ministro Bianchi, il no degli altri sindacati comporterà una proroga inevitabile delle trattative. Sarà fondamentale il confronto su altri temi, ma il contratto non potrà essere firmato ad agosto.

Alcuni sindacati come Anief spingevano per accettare ad agosto la firma del contratto sulla base di 3mila euro di arretrati e 100 euro di aumenti. Ma altri sindacati hanno ritenuto questa proposta insufficiente, e la conseguenza è il rinvio delle trattative.

Serve un intervento del Governo

Anief ha sottolineato come sia innegabile che tutti vorrebbero delle risorse aggiuntive ma addirittura si pensa di mettere in discussione anche l’indennità di vacanza contrattuale. Diventa a questo punto, indispensabile e necessario un intervento del Governo in autunno per difendere le fasce più deboli ma soprattutto i lavoratori della scuola che attualmente prendono gli stipendi più bassi d’Europa e i più bassi all’interno della pubblica amministrazione.