Bonus 200€ docenti: in arrivo il pagamento tramite cedolino separato, restano fuori 200 mila precari della scuola, i supplenti annuali e i cosiddetti Covid
Doveva essere una buona notizia per i lavoratori e un sostegno importante, si sta trasformando in una fonte di polemiche destinate a non cessare a breve termine. Il bonus una tantum da 200,00 € per contrastare il caro vita voluto dal Governo nei confronti dei lavoratori dipendenti per il momento non è stato ancora percepito.
In arrivo il cedolino separato
La busta paga di inizio luglio è stata caratterizzata dalla sua rumorosa assenza, e resta l’attesa per scoprire se sarà confermato l’annuncio in base al quale la misura sarà erogata in favore dei lavoratori dipendenti aventi diritto, le cui retribuzioni sono gestite dal Sistema NoiPA, entro il mese di luglio 2022 con cedolino separato.
L’annuncio è stato dato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, con un messaggio sul portale Noi PA, ed è stata anche l’occasione per specificare che il bonus da 200 euro una tantum non ha alcun impatto fiscale, non è pensionabile, né rappresenta una detrazione e si sostanzia in un’erogazione di somma netta in busta paga.
Chi resta comunque fuori
Dunque il pagamento del bonus sarà riservato ai lavoratori dipendenti che abbiano percepito una retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro almeno per un mese e che abbiano beneficiato dell’esonero contributivo.
Questo esclude gli oltre 200 mila precari della scuola, esclusi dal bonus, in quanto non titolari di alcun contratto di lavoro nel mese di luglio. Restano fuori anche i supplenti annuali e i cosiddetti Covid, i cui contratti sono scaduti a fine giugno.
Ennesima discriminazione
Una beffa per quelli che, secondo i sindacati dovrebbero essere lavoratori destinatari di un occhio di riguardo a livello economico, e che invece ancora una volta subiscono una discriminazione che li penalizza: precari della scuola che percepiscono stipendi al di sotto della media, restano senza lavoro nei mesi estivi anche quando lavorano su cattedre vacanti e vengono esclusi da questa piccola indennità che certo non cambia la vita ma che avrebbe rappresentato un segnale importante.
Lo Stato dà più supporto a chi non ha voglia di lavorare.noi precari della scuola siamo l’ultimo chiodo del carro.ancora aspetto stipendio maggio e giugno…..ma siccome abbiamo bisogno di lavorare lo Stato ne approffitta
Si eroga il bonus ai docenti di ruolo ma non ai precari, escludendo e discriminando proprio la categoria che ne avrebbe più bisogno. Strano Paese, l’Italia…
Come sempre si dà il bonus a persone fino a 35mila euro anno e di discrimina il precario nella scuola tutto l opposto di quanto dovrebbe essere ..chi ha bisogno viene lasciato fuori sempre più di destra le politiche del banchiere e così i partiti che lo sostengono quasi tutti bel paese veramente sempre più classista e dove la corruzione la fa da padrone