Aumento stipendio docenti: cresce il rimpianto per la rinuncia ai 600 euro netti l’anno in busta paga e i 3mila euro di arretrati subito
La trattativa per il rinnovo del contratto scuola era abbondantemente in stallo anche prima che intervenisse la crisi di Governo a complicare ulteriormente una situazione che si protrae ormai da diversi anni e che sembrava sul punto di arrivare almeno a una prima risoluzione.
Pesa il ‘no’ al contratto ponte
La proposta de contratto ponte da firmare a fine agosto, accettata solo da Anief tra i sindacati, poteva sbloccare l’aumento di circa 100 euro lordi al mese in busta paga e soprattutto il saldo dei 3mila euro di arretrati. Una boccata di ossigeno non da poco per i docenti, se si considera che il Governo ha pensato a un bonus da 200e per affrontare l’aumento del osto della vita.
Un ‘bonus’ da tremila euro avrebbe consentito di respirare non poco, con la prospettiva poi di un aumento in busta paga annuo da 600€ netti e la possibilità di intavolare subito dopo una nuova trattativa per il contratto scuola attuale (quello da rinnovare nascerebbe già scaduto) su basi più solide.
Riforma bloccata dai 14 decreti attuativi
In questo senso sarà fondamentale capire cosa accadrà in occasione della fiducia che il premier Mario Draghi chiederà al Parlamento. Un Draghi bis potrebbe consentire di proseguire i vari tavoli di trattativa. Un addio del premier porterebbe probabilmente ad elezioni anticipate in autunno con una paralisi nei prossimi mesi dell’agenda di Governo, compresa la riforma del reclutamento che necessita ancora di 14 decreti attuativi, il rinnovo del contratto scuola e la Legge di Bilancio di fine anno sulla quale i sindacati che hanno detto no al contratto ponte di fine agosto puntavano moltissimo per ottenere risorse aggiuntive.
Ultimo tentativo di Anief
Nei prossimi giorni in Aran si discuterà ancora del rinnovo del contratto. Resta solo Anief tra i sindacati ad essere convinto che convenga accettare i 107 euro lordi medi di aumento e i quasi 3mila euro di arretrati. Farli avere subito ai docenti consentirebbe di affrontare meglio l’inflazione che ha superato l’8% di incremento nell’ultimo periodo.
Rimpianto di cosa? Di 50/60 euro netti? Che netti non sono perché già prendiamo indennità di vacanza contrattuale. Quindi con questa specie di contratto prenderemmo circa 35 euro in più al mese ( 50 /60 rinnovo – 15l20 indennità) . Per quanto riguarda gli arretrati ci sono alcune cose da specificare !!! 1) sono cifre lorde i vostri tanto decantati 3000 euro. 29 da nessuna parte si é quantificato l’ ammontare di tale cifra. Molto probabile che si faccia una tantum come si é sempre fatto in passato. ( Quindi 50600 euro una tantum)
Ultima cosa : quali sarebbero le basi solide su cui costruire il nuovo rinnovo? Sapere bene che il prossimo rinnovo avverrà tra 10 anni . Perché continuate a ingannare anche voi la categoria ?
Rimpianto per 40 euro al mese? Direi di no, siamo i docenti pezzenti d’Europa per colpa del governo ma abbiamo sempre un minimo di dignità!
Non siate così riduttivi, 107 euro lordi, non sono 40 euro. Rimarrebbero più di 70 euro. I sindacati che si sono opposti, a fine mese, hanno da che vivere. Tanti insegnanti hanno veramente uno stipendio di fame 1.300,00. Quindi le 70 euro netti e 3.000 lordi, che ben vengano. Ha ragione Pacifico.
Ingiusto dare solo ad alcuni il bonus di 200 euro, non mi sembra che quelli esclusi navigano nell’oro.
Non sono 70 euro, non ci si arriva nemmeno con 35 anni di servizio e in più c’è dentro la vacanza contrattuale, non vorrei ci fosse anche l’elemento perequativo…
Senza Conte, non si va da nessuna parte! La legge va lasciata uguale alla sentenza come rilascia un docente! Vergogna governi vecchi e menefreghisti! Forza Conte, subito al voto per la scuola, unico tanti investimenti tra 2018-2020 e 1,2 milione di precari sistemati di ruolo!