Docenti precari: stop all’abuso dei contratti a termine con ricorso alle autorità Ue in attesa di conoscere i programmi del nuovo esecutivo
Ancora presto per dire se l’avvicendamento alla guida del Governo comporterà vantaggi o meno per la scuola italiana. Per il momento la sensazione è che ci possano essere rallentamenti in questa fase in cui il Governo Draghi, dimissionario, dovrà traghettare l’Italia fino alla prossima legislatura, che prenderà il via una volta conosciuto l’esito delle urne con il voto fissato per il prossimo 25 settembre.
Le aspettative dal nuovo Governo
Per i sindacati si apre una flebile speranze che alcune delle questioni sulle quali non si era trovata piena convergenza con l’attuale ministero possano essere risolte grazi al dialogo che potrà aprirsi con il nuovo esecutivo. Le cose potrebbero andare meglio ma, va messo in conto, anche peggio.
Per il momento si attende di capire quali progetti verranno comunque portati avanti in questa estate di transizione. Altro tema caldo che potrebbe essere sbloccato dal nuove esecutivo è quello inerente il rinnovo del contratto scuola, al momento completamente arenato in virtù di parti troppo distanti, in termini di cifre, tra sindacati e ministero.
La questione dei precari
Per il momento la riforma del reclutamento docenti resta in piedi, e i decreti attuativi che mancano per completare l’iter e renderla esecutiva, dovrebbero essere completati a partire dalla fine di luglio. Ma per i sindacati è l’occasione per rilanciare alcune tematiche importanti, a cominciare dalle poche soluzioni messe in campo dall’attuale ministero per risolvere la questione dei precari.
Questione che per il momento resta irrisolta e per questo Anief sta preparando una denuncia alle autorità europee competenti, al Comitato europeo per i diritti sociali, e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo. Il tutto nell’ottica delle indicazioni date dall’Europa alla necessità di ridurre il precariato disattese dal Governo.
L’abuso di contratti a termine
Il percorso certo per i tanti precari della scuola italiana chiesto dall’Europa non si è al momento visto, così come il tentativo di ridurre l’abuso dei contratti a termine. Questione che il nuovo Governo dovrà affrontare in maniera prioritaria non appena insediato.