Scuola

Bonus 200 euro docenti precari: è polemica per l’esclusione di pensionati, precari e professionisti che restano fuori, per il momento, dall’indennità una tantum

Il bonus 200 euro, a questo punto uno degli ultimi, se non l’ultimo intervento del Governo Draghi a sostegno della crisi in virtù della crisi di Governo che porterà alle lezioni anticipate a settembre, continua a essere oggetto di polemiche perle esclusioni eccellenti.

Bonus per 30 milioni di italiani

Se è vero che la platea dei beneficiari è ampia, e annovera qualcosa come 30 milioni di italiani, altrettanto vero che troppe sono le persone che sono rimaste fuori da un bonus che pur non essendo particolarmente consistenti dal punto di vista economico rappresentava un aiuto importante per contrastare l’aumento delle bollette e in generale del costo della vita negli ultimi mesi.

A ottenere il bonus sono stati tutti i lavoratori dipendenti con un reddito lordo annuo massimo di 35mila euro. Nn tutti però, perchè ci sono state esclusioni che continuano a fare rumore.

Bonus d’ufficio

In base all’articolo che regolamenta l’attribuzione del bonus, i 200 euro una tantum sono un diritto con alcune limitazioni. Per chi rientra nel bonus, non c’è necessità di alcuna azione per richiedere il bonus che viene assegnato d’ufficio.

Niente da fare per i dipendenti dimissionari nel mese di giugno e i pensionati da luglio, dal momento che per loro la pensione avrà una decorrenza successiva al 30 giugno.

Lavoratori precari

Restano fuori i disoccupati, che proprio per la loro condizione avrebbero avuto forse maggiormente bisogno del bonus. E invece, anzichè una corsia preferenziale, per loro è arrivata l’esclusione. Esclusione che riguarda anche i lavoratori della scuola. Rientrano i precari e supplenti brevi della scuola che hanno avuto interrotto un contratto al termine delle lezioni, restano fuori i supplenti al 30 giugno. Cosa che lascia fuori qualcosa come 200mila lavoratori tra amministrativi e docenti.

Ma le speranze non sono svanite, perchè per evitare i ricorsi si potrebbe far rientrare questi docenti nell’ipotesi dell’articolo 32, comma 13, cioè dei contratti a termine stagionali. A fronte di un incarico di almeno 50 giornate concluso entro il 30 giugno, gli interessati potrebbero presentare domanda all’Inps.

Lavoratori autonomi e professionisti

Rischiano di restare fuori anche i lavoratori autonomi e professionisti, dal momento che 7 milioni sono destinati ai professionisti iscritti alle Casse private, budget che potrebbe non bastare a soddisfare tutte le richieste. Il rischio è che il bonus possa essere ottenuto solo da chi in ordine cronologico sarà tra i primi a presentare richiesta, cosa che inevitabilmente comporterà una profonda ingiustizia.