Scuola

Assunzioni docenti anche da GPS: autorizzazione insegnanti abilitati delle discipline comuni, per il momento via libera solo a quelli di sostegno

Non bastano i buoni propositi del ministero, che ancor prima della crisi di Governo aveva avuto l’autorizzazione per procedere con un numero di immissioni in ruolo decisamente superiori a quelli previsto. Non solo: le intenzioni del ministero sono quelle di procedere in tempi più brevi rispetto agli anni passati, in modo da completare nel più breve tempo possibile tutta la procedura e avere le cattedre assegnate prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Torna la call veloce

L’obiettivo è quello di completare entro il 2 agosto tutte le operazioni di assunzioni a tempo indeterminato. Poi sarà la volta del grande ritorno chiesto a gran voce dai sindacati: la call veloce che negli ultimi due anni era andata in soffitta.

Il ministero quest’anno ha aperto anche alle assunzioni da prima fascia Gps, le Graduatorie provinciali per le supplenze. Le polemiche sono nate in seguito alla decisione del ministero di limitare questa decisione unicamente ai posti di sostegno.

Procedura estesa alle cattedre di insegnamento comune

I sindacati ritengono che sia una decisione eccessivamente limitativa. Le immissioni in ruolo dalle Gps solo per i colleghi di sostegno è considerato dai sindacati una decisione limitativa. Il risultato potrebbe essere, come negli scorsi anni, la creazione di molte cattedre assegnate a supplenti, con il moltiplicarsi di contratti a tempo determinato.

Posti comprensivi di quelli che dovevano essere destinati alle immissioni in ruolo. I sindacati spingevano affinchè questa procedura fosse estesa anche alle cattedre di insegnamento comune. Una situazione che comporta per i molti docenti abilitati all’insegnamento e con anni di esperienza alle spalle una situazione di limbo.

E che i sindacati vorranno risolvere con ricorsi davanti al giudice e al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo. In attesa di capire le intenzioni del prossimo esecutivo e la politica che vorrà intraprendere il nuovo ministero dell’Istruzione.