Organico Covid Ata: prorogare e raddoppiare le assunzioni, ma molti sono ancora in attesa degli stipendi
Non si arrenderanno facilmente i sindacati sulla questione dell’Organico Covid docenti e ata, al momento sparito da radar delle proposte per il nuovo anno scolastico. Dopo due ani in cui il contingente aggiuntivo per gestire la pandemia è stato fondamentale per garantire il regolare svolgimento delle lezioni, la sua assenza fa rumore e spaventa alla luce di una situazione pandemica tutt’altro che in via di risoluzione.
La preoccupazione dei dirigenti scolastici
Rispetto a un anno fa non dovrebbero esserci gradi differenze per quel che concerne le misure anticovid e soprattutto il numero dei casi. Per questo aprire le scuole non potendo contare sull’organico Covid docenti e ata composto da oltre 50 mila docenti e Ata assunti nell’ultimo anno preoccupa non poco i dirigenti scolastici.
Il Governo anche lo scoro anno ha faticato a reperire le risorse per finanziare l’organico Covid docenti e ata, e solo con rinvii successivi di trimestre in trimestre si è riusciti ad arrivare a fine anno scolastico, anche se molti appartenenti all’organico in questione sono ancora in attesa di stipendio.
In attesa del protocollo sulla sicurezza
Il cambio di Governo certo non agevola lo stanziamento di risorse ad hoc. Per il momento, semplicemente l’organico non è previsto che faccia parte delle scuole per il prossimo anno.
A questo si aggiunge che a poco più di un mese dall’avvio delle lezioni non è stato ancora diramato il protocollo sulla sicurezza.
Il paradosso è che sarebbe stato necessario aumentare l’organico covid docenti e ata, e invece questo rischia di sparire definitivamente dopo due anni.
I rischi in vista del nuovo anno scolastico
In tutto ciò il dimensionamento scolastico è stato tutt’altro che risolto, e alla luce dei numeri della pandemia la sensazione è che si corre il rischio di vivere un ennesimo anno scolastico fatto di restrizioni, alunni a casa, docenti e personale scolastico assente e lezioni a distanza. Se si pensa che fino a pochi giorni fa ci sono stati degli studenti costretti a sostenere l’esame di maturità a distanza, si capisce come l’emergenza sia tutt’altro che finita.