Scuola

Ferie supplenti fino al 30 giugno: se non vengono pagate quelle non godute si può fare ricorso al giudice e ottenere il risarcimento

Le ferie dei supplenti fino al 30 giugno vanno pagate. Laddove non arriva ancora una normativa univoca a garantire il diritto dei precari della scuola, ci pensano i giudici con un orientamento sempre più definito che dovrà alla fine fare giurisprudenza e portare il ministero ad adattare la regolamentazione adesso lacunosa in tal senso.

Sentenze in favore dei precari

Nel frattempo, coloro i quali ritengono di aver subito un’ingiustizia non percependo le somme di riferimento, possono fare ricorso ai giudici con la certezza che lo stesso venga accolto. Questo perchè sono sempre di più le decisioni in tal senso dei giudici che si esprimono in favore dei precari della scuola.

Oltra alla condizione di precari che li rende la parte debole e non tutelata della scuola, i precari si vedono negli ultimi anni negato anche il diritto al pagamento delle ferie in caso di contratto annuale con scadenza 30 giugno.

Monetizzazione dei giorni di ferie accumulati

A dare ragione ai lavoratori, con le recenti sentenze, sono stati i giudici del Tribunale di Como, il giudice ordinario di Parma e quello di Bologna. Tutti concordi nel riconoscere ai lavoratori della scuola che hanno fatto ricorso la somma corrispondente ai giorni di ferie accumulati (circa 2,5 al mese) e mai fruiti.

La conferma che anche i giudici riconoscono il diritto a monetizzare le ferie non godute un dritto inalienabile, e non fa differenza tra docenti con contratto a tempo indeterminato o precari.

Più di 200mila supplenti coinvolti

“Le ultime sentenze fanno finalmente fa chiarezza – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – anche rispetto a una norma che da dieci anni vietava di monetizzare le ferie”. “Significa che attraverso il giudice del lavoro ogni precario o chi è stato precario potrà richiedere fino ad una mensilità per ogni anno scolastico proprio per le ferie che non ho usufruito. La norma ha concluso Pacifico – riguarda più di 200 mila supplenti con contratto in scadenza al 30 giugno, che vengono nominati ogni anno assunti da precari, sia docenti che personale Ata”.