Abilitazione insegnamento 60 cfu: quota di riserva per docenti precari e di ruolo, che preveda per tutti l’accesso fuori dal numero programmato e includa gli idonei
La nuova riforma del reclutamento appena approvata, e ancora in fase di definizioni per via di una serie di decreti attuativi che il Governo Draghi dovrà varare prima del passaggio di consegne, potrebbe avere vita breve se il prossimo Governo dovesse avere idee politiche diametralmente opposte rispetto a quelle messe nero su bianco dal ministro Bianchi.
Altro che semplificazione del percorso
E’ quello che si augurano i sindacati, considerata l’opposizione mostrata nei confronti di una parte della riforma che anzichè semplificare il percorso di accesso alla professione, l’ha complicato notevolmente. A cominciare dall’organizzazione da parte delle università dei nuovi percorsi abilitanti, indispensabili per accedere ai concorsi per diventare docenti.
Veri e propri master universitari grazie ai quali sarà possibile l’acquisizione di 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale. Crediti che comprenderanno anche un tirocinio. Sono corsi che con ogni probabilità resteranno a numero chiuso, attivati unicamente in base alle necessità di stabilizzazione delle cattedre.
Ritorno alla formazione universitaria
Il master prevede anche una prova finale che comprenderà una prova scritta e una lezione simulata. Secondo i sindacati, in particolare Anief , con questa riforma anzichè andare avanti si è tornati indietro.
Un ritorno alla formazione universitaria, che non prevede una soluzione sul reclutamento dei docenti. In tutto ciò non si è pensato alla quota di riserva per docenti precari e di ruolo, che preveda per tutti l’accesso fuori dal numero programmato e includa gli idonei.
I 24 CFU saranno spendibili purchè acquisiti dagli aspiranti inseriti nelle GPS, entro il 31 ottobre 2022. La fase transitoria, fino al 31 dicembre 2024, consentirà ai candidati dei concorsi a cattedra di possedere 30 CFU o 24, per poi integrarli dopo aver superato il concorso a cattedra. Via preferenziale per i docenti con tre anni di servizio anche non continuativi: potranno partecipare al concorso.