Messa a disposizione: alcune scuole non accettano più la domanda tramite mail ma solo l’inserimento attraverso i propri form
La messa a disposizione, anche quest’anno, costituirà uno strumento indispensabile per i dirigenti scolastici che a dispetto dal buon numero di immissioni in ruolo autorizzate dal ministero, si troveranno inevitabilmente ad avere a che fare con molte cattedre vacanti e con la necessità di convocazioni last minute per ottenere supplenze.
La circolare annuale sulle supplenze
A tutto ciò si aggiunge l’incognita della pandemia, che già in estate ha fatto registrare un’impennata imprevista e che propri per questo in autunno potrebbe costringere a casa, da un giorno all’altro, molti docenti. Nell’annuale circolare sulle supplenze pubblicata dal ministero dell’Istruzione a fine luglio, sono state anche specificate alcune fattispecie dettagliate per quel che riguarda le modalità di convocazione concesse al dirigente scolastico per quel che concerne la messa a disposizione.
Presupposto fondamentale è l’esaurimento delle graduatorie a esaurimento (GAE), di quelle provinciali supplenze (GPS) e infine delle graduatorie di istituto (GI).
Le condizioni per la convocazione
Nella circolare è specificato che: “Si evidenzia che, in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto, il dirigente scolastico conferisce la supplenza all’aspirante che ha manifestato la propria disponibilità e che non sia inserito in alcuna graduatoria della stessa o di altra provincia, individuandolo prioritariamente tra i docenti abilitati e i docenti specializzati; successivamente, tra coloro che hanno conseguito il titolo di studio previsto o, in ulteriore subordine, che lo stanno conseguendo“.
Il caso delle scuole che non accettano mail
In caso di sottoscrizione di contratti a tempo determinato firmati con docenti non inseriti in graduatoria e tramite MAD, è necessario rispettare gli stessi vincoli e criteri previsti dall’ordinanza. Il che comporta eventuali sanzioni previste in caso di rinuncia all’incarico o di abbandono del servizio.
Nell’ultimo periodo si è verificata una difficoltà in più per i docenti che vogliono inviare la domanda di messa a disposizione a più scuole possibile, considerato che ci sono alcuni istituti che non accettano più le domande tramite posta elettronica, ma vogliono l’inserimento della mad in un proprio form.