Continua a tenere banco l’esclusione dalle procedure di immissione in ruolo di tutti i docenti inseriti in I fascia GPS. Possibilità che è stata data soltanto a coloro i quali sono presenti negli elenchi di sostegno. Una discriminazione che secondo i sindacati è inaccettabile, e che può prestare il fianco alla presentazione di ricorsi per chiedere l’immissione in ruolo.

Diritto negato a migliaia di precari

Entro il 16 agosto, Anief propone di presentare ricorso in modo da veder riconosciuto il diritto negato a migliaia di insegnanti la cui unica colpa è quella di essere inseriti in I fascia Gps, una categoria che il ministero non ha ritenuto di dover inserire nelle immissioni in ruolo, cosa invece avvenuta per gli elenchi di sostegno.

I sindacati dunque insistono sulla necessità di immettere in ruolo tutti i docenti precari che sono inseriti in I fascia su posto comune. In caso contrario, si configura una illegittima l’esclusione degli insegnanti precari candidati inseriti in prima fascia sui posti curricolari nelle Graduatorie provinciali per le supplenze.

10mila cattedre libere

Il tutto a fronte di una situazione della scuola italiana che ancora una volta sarebbe invece ideale per procedere con queste immissioni in ruolo. Infatti secondo il sindacato ci sarebbero almeno 10 mila cattedre libere derivanti dall’anno passato. Migliaia di cattedre che invece potrebbero essere assegnate adesso a tempo indeterminato.

Il ministero invece ha preferito insistere con questa linea di condotta che secondo il sindacato è definibile come discriminatoria e irragionevole. Per questo c’è la possibilità di presentare ricorso al Tar del Lazio, in modo da consentire la partecipazione dei docenti inseriti in prima fascia Gps su posto comune-curricolare alle nomine in ruolo 2022/2023. Ricordiamo che queste nomine al momento da Gps sono previste invece solo per la prima fascia sostegno.