Scuola

Quali sono i percorsi formativi per diventare docente esperto: obbligo di permanenza nell’istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento della qualifica

Continua a essere oggetto di polemiche la norma inserita a sorpresa nel decreto Aiuti bis relativa alla possibilità di diventare docente esperto, beneficiando in questo modo di ingenti incentivi economici. Una decisione che non ha ottenuto il consenso che il Governo si aspettava, con una pioggia di critiche da più parti, dai sindacati alle forze politiche agli stessi protagonisti del mondo della scuola.

I dubbi della Commissione europea

Ora vengono svelati alcuni retroscena sull’introduzione della norma, che spiegano anche come mai non se ne fosse fatta precedentemente parola cogliendo tutti di sorpresa. Secondo quanto emerge in queste ore, il provvedimento sarebbe stato suggerito dalla Commissione Europea.

Questo per correggere il tiro rispetto alla parte del decreto PNRR 2 che conteneva la riforma del reclutamento docenti. Una riforma che non avrebbe convinto completamente i tecnici europei, che per questo hanno mosso più di una critica al governo ormai dimissionario.

Si comincia dal 2032

Anche per questo è stata introdotta questa norma che prevede un aumento stipendiale non più una tantum, ma permanente. Si tratta in ogni caso di una possibilità che potrà concretizzarsi soltanto a partire dal 2032.

Per diventare docenti esperti, bisognerà sottostare alla procedura di formazione dei docenti e superare tre corsi di formazione.

Il PNRR prevede corsi triennali, completati i quali sarà possibile ottenere incentivi stipendiali. La partecipazione ai corsi non sarà obbligatoria e prevede 15 ore per la scuola dell’infanzia e primaria e 30 ore per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il percorso sarà completato da attività di progettazione, mentoring, tutoring e coaching a supporto degli studenti.

Quanto si guadagnerà in più

Potrà ottenere l’incentivo economico colui che otterrà valutazione positiva del Comitato preposto.

C’è però un limite alla creazione di queste figure: i docenti esperti non potranno essere più di 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036.

Chi rientrerà in questo novero avrà diritto a un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro, oltre allo stipendio normale.

Il docente qualificato esperto dovrà rimanere nell’istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica. Non sarà chiamato a svolgere mansioni ulteriori rispetto al solito.