Rinnovo contratto scuola: a ottobre 20 miliardi per allineare gli stipendi di docenti, Ata ed educatori all’inflazione e per chiudere l’accordo
Sarebbe stata vista come una conquista last minute, considerato poi lo scenario improvviso che si è manifestato in piena estate con la crisi di Governo che ha portato alle dimissioni di Draghi e all’annuncio delle elezioni anticipate a settembre. E invece rischia di essere ricordata come un’occasione persa il ‘no’ al contratto ponte che il ministro Bianchi aveva proposto ai sindacati per portare subito un minimo di aumento agli stipendi, il saldo degli arretati e il rinnovo di un contratto scuola fermo ormai da molti anni.
Rinnovo del contratto rimandato
E invece adesso bisognerà rimandare tutto alla prossima legislatura, con tutti i dubbi che accompagnano la volontà del prossimo esecutivo, che difficilmente in tempi brevi potrà dare priorità a questa necessità della scuola. E con il rischio di non poter nemmeno beneficiare di fondi extra dalla legge di bilancio di fine anno, vero obiettivo dei sindacati che si erano opposti alle proposte di rinnovo del ministero.
Unica nota lieta nelle ultime settimane il pagamento del bonus ai docenti e ai precari della scuola, con i 200 euro per combattere il caro energia. Troppo poco per tirare una boccata di ossigeno.
Le cifre sul piatto
Anief, unico sindacato che aveva detto sì alla proposta di rinnovo del contratto a cifre contenute pur di avere una base per una trattativa migliore futura, traccia il percorso che dovrà essere seguito da chi prenderà il posto in cabina di comando a partire da fine settembre: “servono 20 miliardi a ottobre per allineare gli stipendi di docenti, Ata ed educatori all’inflazione per chiudere il contratto. Dopo di che, siamo pronti a discutere su come avvicinarli alla media Europea, perché i lavoratori delle nostre scuole portano avanti il loro compito con professionalità, competenza e passione, non capiamo perché debbono percepire di meno”.
Ma la scuola così importante per il Paese, così decantata da tutti, soprattutto durante la pandemia, adesso non conta più niente.
continuate a votare sempre gli stessi e vi lamentate che vi fregano sempre. Oggi abbiamo un occasione unica.
Sono un’insegnante che ama moltissimo il proprio lavoro, che non viene per niente valorizzato dai nostri politici. Purtroppo assistiamo ormai da alcuni anni a delle ” pagluacvuate” in merito al comparto scuola, al mancato rispetto per il personale docente e non …la Scuola, perno principale della società, non viene neppure presa in considerazione…Vergogna !!!
Si trovano i soldi per tutto tranne per un DIRITTO che è il rinnovo contratto scuola scaduto da ormai 50 mesi; un CS percepisce 1000 euro nette e oggi chi ce la fa a vivere con 1000 euro in un paese che paghi anche l’aria che respiri?
Qualsiasi riforma della scuola è, sembra una barzelletta, a costo zero. Le nuove ipotetiche norme di concludono sempre con: “senza maggiori oneri per lo stato, a legislazione vigente”. Ma chi vogliono tirare in giro? Sciopero duro, niente scrutini, ragazzi a casa per due mesi, poi vedrete come rinnoverebbero il contratto alle nostre condizioni!
Tutta colpa loa dei sindacati. Bisognava accettare gli aumenti e gli arretrati e puntare al rinnovo 2021/24 grazie a tutti i sindacalisti tanto voi prendwte 5000 al mese. Stracciate le tessere sindacali, facciamo campare i sindacalisti con 1000 euro Al mese
Ahhh! Vediamo se ho capito bene… 🤔
Prima ce la mettono in quel posto….😳
Poooiii si tornerà a PARLARE….😏
E intanto…? IO PAGO…. col mio lavoro…. coprendo le falle di altri….
OK, CAPITO! Al solito ci sono i dritti, quelli che vivono alla giornata, se la godono, non si impegnano, non mettono da parte nulla per il domani…. E poi ci sono i fessi che sgobbano per sé e per gli altri… APPOSTO! È TUTTO OK! PERFETTO! FILA..
Speriamo che riescano a concludere un contratto prima delle elezioni. Sembra che si possa ancora. Io sinceramente, guadagno così poco che non posso permettermi di fare uno sciopero duro. Si potrebbe fare uno sciopero bianco? Cioè strutturare attività didattiche e formative anzichè lezioni, come durante le cogestioni organizzate dagli studenti? Non so, è l’unica cosa che mi viene in mente anzichè fare due settimane di sciopero. Penso che ciò (salvaguardando le posizioni disciplinari dei nostri alunni) darebbe un pò fastidio ai nostri politici.
Ancora credete a quello che dicono i sindacati!! Non dobbiamo più pagarli,perché non servono a niente sono come quei burattini che stanno al governo.
Sono pienamente d’accordo, dovremmo stracciare le nostre tessere sindacali per dimostrare che siamo davvero stufi di non essere considerati e soprattutto che non venga apprezzato il nostro lavoro.
Vorrei mettere una decina di politici in un villaggio, a loro dedicato, con negozi, affitto, bollette e spese varie, con mille euro sul tavolo che devono bastare per un mese.
Dopo quattro/cinque giorni, massimo una settimana, una volta finiti, mi piacerebbe ridergli in faccia, come fanno loro da sempre, obbligandoli a rimanere fino allo scadere dei trenta giorni.
Non possiamo continuare ad insegnare senza il rinnovo del contratto. Dal momento che fino ad ora non abbiamo mai “alzato la voce” sia il governo che i sindacati ci hanno continuamente preso in giro. È arrivato il momento di dire BASTA!! Propongo di strappare la tessera sindacale e protestare “energicamente” al fine di non farci più calpestare i nostri sacrosanti diritti ad ottenere il contratto che ci spetta
Assolutamente no al contratto ponte, non accetto un’elemosina che non risolve di fatto il problema e tanto per mettere a tacere la questione. Personalmente preferisco aspettare.
Sono d’accordo con i Sindacati e una volta tanto mi sento difesa… Non dico tutelata perché vedremo gli esiti….
Il personale della scuola (docenti e ATA) deve cominciare a protestare autonomamente, a partire dalla singola scuola, senza il supporto dei sindacati.
Una proposta/idea che si potrebbe avviare dal primo di settembre prossimo, per costringere tutti i sindacati a prendere coscienza del malessere del personale della scuola, potrebbe essere quella che segue.
Infatti, lo sciopero del maggio scorso va considerato solo come un forte segnale, ma è impensabile continuare a sostenere scioperi costosi e poco efficaci.
Pertanto un’azione di protesta innovativa, per evitare di continuare a far spendere soldi in inutili giornate di sciopero della scuola, potrebbe essere quella di ritardare di almeno un mese l’inizio delle normali attività basate sulle delibere che annualmente facciamo a partire dal mese di settembre.
Resta inteso che il personale della scuola per tutta la durata della protesta continua a svolgere normalmente il proprio orario di lavoro.
Il ritardo, infatti, potrebbe essere innescato astenendoci da tutte le votazioni del collegio docenti, bloccando le necessarie delibere di inizio anno.
Stessa azione di astensione bisognerebbe fare in Consiglio di istituto sia come docenti che ATA per ritardare di almeno un mese l’avvio a pieno regime dell’anno scolastico.
Questo tipo di protesta non costa nulla ai docenti e al personale ATA, perché non ci possono trattenere soldi dallo stipendio, ma potrebbe avere un effetto formidabile per immobilizzare la scuola per tutto il mese di settembre p.v..
Tra l’altro, al riguardo non ci sono norme che ci obbligano a votare a favore o contro una delibera sia in Collegio docenti che in Consiglio di istituto. In aggiunta a questa diversa forma di lotta, sempre per ritardare la ripresa regolare della scuola, si potrebbero far slittare di un mese le disponibilità del personale a tutte le attività aggiuntive che fanno funzionare la scuola.
AD ESEMPIO nei primi 30 giorni dell’anno scolastico:
– Nessuno dovrebbe dare la propria disponibilità a collaborare con il Ds per l’avvio della scuola;
– Nessuno dovrebbe aiutare il Ds a fare l’orario delle lezioni;
– Nessuno dovrebbe fare ore eccedenti per supplenze;
– Nessuno dovrebbe aiutare il Ds nelle normali mansioni dirigenziali;
– Nessuno dovrebbe dare la disponibilità a fare la funzione strumentale;
– Nessuno dovrebbe proporre progetti;
– Nessuno dovrebbe partecipare attivamente alle riunioni di commissioni e dipartimenti (rimanere passivi e non proporre nulla);
In definitiva, nessuno dovrebbe partecipare a qualsiasi attività aggiuntiva rispetto al proprio dovere di docente che consiste di fare esclusivamente attività didattica con gli alunni.
Solo così docenti e ATA possono ancora sperare di cambiare un andazzo che sembra destinato a farli diventare soldatini obbedienti nelle mani dei ministri dell’istruzione di turno.
Certamente mi rendo conto che non sarà facile convincere i colleghi ad attuare nelle singole scuole questa tipologia di protesta, ma qualcosa di più incisivo del patetico giorno di sciopero bisogna organizzare.
Quando uno Stato smette di dare rilevanza alla sanità, all’istruzione e ai diritti sociali, smette di essere uno Stato democratico. Lo abbiamo capito tutti che è più semplice governare un branco di pecore piuttosto che un branco di leoni. Insegnanti bravi ne conosco ma sono pericolosi perché dotati di indipendenza di pensiero. L’indipendenza di pensiero non è più di moda. Allora sottopagare gli insegnanti è un modo per disincentivare. Ma io non mollo credo che nessuno potrà mai spegnere il fuoco della cultura, del sapere, disincentivando. Credo che credere sia il miglior deterrente contro l’anticultura che da troppo tempo serpeggia tra i banchi di scuola.
Sono tutte scuse, le altre categorie di Statali hanno ricevuto già aumenti e arretrati, gli insegnanti vengono messi all’ultimo posto perché la cultura in questo paese non è importante.
In realtà si vedono solo grandi annunci, fumose promesse e intanto passano i mesi egli anni e degli aumenti stipendiali nemmeno l’ombra o al massimo qualche spicciolo di elemosina! È ora di far “basta” con tutte queste prese per i fondelli ed il tergiversare dei politici e delle parti sindacali ! Mi pare che quando si tratta di aumentare e addirittura duplicare gli stipendi di chi ci amministra, i provvedimenti in tal caso vengono resi immediati esenza perdere il minimo tempo!
Vergogna! (elevato alla ennesima potenza)
E’ troppo comodo per i Sindacati che i docenti agiscano autonomamente. Tutte le iniziative menzionate dal collega Auci vanno tutte benissimo e grazie per i suggerimenti. Il punto è che noi docenti abbiamo bisogno di una regia unica, di un coordinamento che un sindacato potrebbe fare benissimo. Logico che se sono i sindacati a suggerire queste forme di lotta, vista la situazione attuale, credo che aderiremmo in tanti pressochè nello stesso periodo e paralizzeremo sul serio la normale attività delle scuole. Non possiamo come singola scuola adoperarci in tal senso, non concluderemmo niente. La comunicazione diretta con il mondo della scuola ce l’anno i sindacati non i singoli docenti. Perchè non propongono queste forme di lotta ad ogni occasione piuttosto che fare scioperi? Chiedo scusa se queste forme sono state già divulgate ed io non ne sono venuto a conoscenza, purtroppo la mia sfiducia verso i sindacati è enorme.
Prima di arrivare al “ruolo” ci vogliono dieci anni mediamente, se va bene, e questo ritardo non dipende certo del fatto che non siamo preparati, una volta dentro il rischio COE o trasferimento d’ ufficio è lì che grava ad ogni organico, perché allora non compensare adeguatamente, con uno stipendio che non solo onori il lavoro ma consenta di vivere, una categoria di lavoratori sempre eccellenti?
E, nota bene, eccellenti siamo tutti, eccellenti si diventa tutti , volenti o nolenti, perché si sta in classe.
Grazie ai sindacati per non aver accettato l’accordo ponte!! Tanto voi avete il c… parato no???
Mai più con i sindacati!!!!
L’unica soluzione è fare della gran malattia. E quando vedono le assenze vedi che lo muovono il culo e danno dei compensi più alti a cominciare dal FIS. E fare meno che si può niente straordinario niente fotocopie niente sostituzioni colleghi assenti.