Scuola

Stabilizzazione docenti precari 2022: assunzione nel rispetto delle norme europee di tutto il personale con almeno tre anni di servizio

Stabilizzazione dei docenti con tre anni di servizio. Il nuovo Governo, e nello specifico il nuovo ministro dell’Istruzione che riceverà l’incarico dopo le elezioni di fine settembre, troverà sulla sua scrivania, tra i punti da fissare in alto nell’agenda, la risoluzione della questione dei precari, cosa che non è riuscito a fare l’ormai ex ministro Bianchi, o almeno non come avrebbero voluto i sindacati.

Tra Gps e messa a disposizione

Anche il prossimo anno sarà caratterizzato da un ampio ricorso agli incarichi tramite supplenza, mediante assegnazioni dalle graduatorie gps e domande di messa a disposizione per chi non è inserito in questi elenchi.

In particolare il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio chiede al nuovo governo la “soluzione dell’annoso problema del precariato mediante la stabilizzazione, nel rispetto delle norme europee, di tutto il personale con almeno tre anni di servizio”.

Allo stesso tempo, sarà necessario l’avvio di un sistema di reclutamento che il sindacato ritiene necessario possa essere definito serio, efficiente e definitivo.

Riconoscimento dell’anzianità di servizio

Altri punti fondamentali saranno l’attuazione di una politica nei confronti della scuola e degli insegnanti in particolare, che porti a un riconoscimento dell’anzianità di servizio quale elemento fondamentale della carriera dei docenti. Nulla di più e nulla di meno rispetto a quanto avviene già da tempo negli altri paesi europei.

Forme di aggiornamento obbligatorio

Il sindacato chiede un sistema di garanzie, degli eventuali demeriti. Altro tema scottante, affrontato in maniera importante dall’ultima riforma del reclutamento docenti, riguarda la formazione docenti: il sindacato chiede l’abrogazione delle norme che prevedono forme di aggiornamento obbligatorio, che costituiscono un elemento che va in contrasto con la libertà di insegnamento ed effettiva retribuzione delle attività di aggiornamento professionale. La palla adesso passa al nuovo Governo e al nuovo ministero e al suo responsabile, e sarà una palla particolarmente difficile da gestire.