Comprendere il funzionamento dell’algoritmo diventa fondamentale per effettuare le scelte migliori possibili in vista dell’assegnazione delle supplenze. Procedere con un determinato tipo di preferenze piuttosto che altre può davvero fare la differenza. Ma quali regole seguirà l’algoritmo che gestisce le domande di supplenza e come assegna le sedi.

Il turno di nomina

La complessità dell’algoritmo si comprende nel momento in cui si parte dal presupposto che ha la necessità di scandagliare contemporaneamente tutte le classi di concorso che sono in turno di nomina. Il passaggio successivo è costituito dall’attribuzione al candidato che risulta in turno della la scelta più in alto rispetto a tutte quelle che ha espresso.

Quindi non c’è un ordine di intervento verticale, ma, se possibile orizzontale, nel senso che non comincia da una specifica classe di concorso precisa o dal punteggio più alto, ma analizza le domande simultaneamente.

Lo scopo dell’algoritmo è assegnare gli incarichi rispettando il più possibile le volontà espresse dai candidati. Per questo i candidati stessi devono esprimere le loro preferenze in ordine di priorità.

Come istruire l’algoritmo

Quindi chi ha necessità di essere convocato per una determinata classe di concorso, dovrà dare ad essa precedenza, in modo da selezionare tutte le combinazioni possibili per avere una supplenza. L’algoritmo poi lavora in modo che se non si può soddisfare la scelta del candidato per una determinata classe di concorso, si passa alla successiva oppure al sostegno.

Chi invece vuole dare precedenza alle graduatorie incrociate di sostegno, dovrà fare ragionamento inverso. Può essere ad esempio il caso di coloro i quali con un punteggio basso in graduatoria hanno poche speranze di essere chiamati per la propria classe di concorso.

Questo conferma che è interesse del candidato istruire l’algoritmo nel miglior modo possibile, in modo che lo stesso restituisca un risultato in linea con le sue preferenze.