Ata, Scuola

Rinnovo organico Covid Ata: confermare i 40 mila posti dell’organico aggiuntivo dell’anno scorso introducendo il provvedimento nel decreto Aiuti Bis

I sindacati scendono in piazza a pochi giorni dall’inizio ufficiale del nuovo anno scolastico e dall’inizio delle lezioni per protestare contro le mancanze della scuola italiana, in un momento di passaggio importante tra vecchio e nuovo governo che potrebbe consentire di ottenere risposte alle domande inascoltate degli ultimi mesi.

Rinnovo organico Covid

A manifestare in piazza è Anief, in Piazza Santi Apostoli dalle 10.30 alle 12.30, insieme a diversi coordinamenti dei precari ed esponenti politici. Molti i temi sul tavolo di cui discutere nonostante al momento, proprio per il momento particolare cui stiamo assistendo caratterizzato da un passaggio virtuale di consegne tra vecchio governo e nuovo (di cui ancora non si sanno i nomi) non ci sia un interlocutore preciso.

Il primo motivo di protesta è la preoccupazione per il ruolo marginale riservato alla scuola, dal punto di vista economico, con i 14 miliardi del Pnrr che non prevedono investimenti per docenti, strutture e alunni. Senza risorse aggiuntive, sarà difficile risolvere i problemi urgenti della scuola, a cominciare dal rinnovo del contratto docenti ancora in stand by e dalla necessità di rinnovare l’organico covid senza il quale le scuole subiranno un deficit di personale importante rispetto agli ultimi due anni.

Integrare graduatorie di merito concorso straordinario bis

Secondo Anief “la scuola senza un organico aggiuntivo non può partire il 1° settembre in maniera regolare. Il minimo che chiediamo è confermare i 40 mila posti dell’organico aggiuntivo dati l’anno scorso” introducendo il provvedimento nel decreto Aiuti Bis.

Il sindacato contesta gli investimenti fatti per la figura del docente esperto, mentre nel frattempo c’è da fare i conti con la necessità di integrare le graduatorie di merito dell’ultimo concorso straordinario bis, con più di 20 mila precari che saranno esclusi dalle immissioni in ruolo. Il prossimo anno scolastico inizierà con un docente su cinque precario.

Nonostante si attenda il risultato delle urne per conoscere il volto del nuovo Governo, quello attuale è chiamato ancora a dare risposte urgenti.