Scuola

Abilitazione a numero chiuso: cambierà ogni anno in modo da non abilitare più docenti di quanti possono essere stabilizzati

Mentre si parla di abolire il numero chiuso per alcune facoltà come Medicina, storicamente caratterizzate dal test di ingresso per accedere alla facoltà, continua a far discutere la direzione che sembra dover prendere l’insegnamento in Italia con l’istituzione dell’abilitazione a numero chiuso per partecipare ai concorsi.

Quanto costerà il master

Si tratta della colonna portante della riforma del reclutamento docenti pensata dall’ormai dimissionario Governo per volontà del ministro Bianchi. Il tutto passa dall’istituzione del percorso formativo universitario da 60 Cfu propedeutico alla partecipazione ai concorsi scuola. Senza questo percorso e senza l’acquisizione di questi crediti, non ci si può abilitare e non si può diventare insegnanti.

La polemica nasce non solo dalla sensazione che il percorso per accedere alla professione stia diventando ulteriormente difficoltoso, come se già non lo fosse allo stato attuale, ma anche dal fatto che il percorso sarebbe a pagamento per i partecipanti e soprattutto a numero chiuso.

Numero chiuso variabile

Numero chiuso che dipenderebbe dalle necessità, valutate anno per anno, della scuola italiana: l’obiettivo dovrebbe essere quello di non consentire di ottenere l’abilitazione a più candidati rispetto a quelli che si possono stabilizzare. Il tutto dimenticandosi del deficit atavico di docenti di ruolo della scuola italiana.

Per il momento in ogni caso sembra tutto congelato, perchè le dimissioni del Governo Draghi sembrano aver rimandato tutto all’elezione del nuovo Governo. Per fine agosto infatti doveva iniziare l’iter di approvazione di una serie di decreti attuativi, tra i quali le definizione dei master universitari da 60 Cfu per quel che riguarda durata, contenuti e costi calmierati, che per il momento sembra caduto nel dimenticatoio.

La validità dei 24 Cfu

Il decreto doveva anche sancire il riconoscimento della validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento. Non solo: bisogna anche stabilire i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché strettamente coerenti con gli obiettivi formativi.