Non tutti i docenti destinatari di una sede sono pienamente soddisfatti dell’assegnazione. Questo malcontento può acuirsi nel momento in cui una sede maggiormente gradita, inizialmente indisponibile, dovesse liberarsi in seguito a rinuncia da parte di un collega. Per ovvi motivi organizzativi, però, non è possibile ripetere le operazioni di attribuzione delle supplenze anche in caso di ulteriori disponibilità.

Nuove disponibilità in seguito a rinunce

Questo significa che anche nel caso in cui dovesse liberarsi una cattedra inserita da un docente come prima preferenza perchè più gradita rispetto a quella ricevuta, non è possibile cambiare. Il posto resterà vacante e verrà riassegnato, ma a chi non aveva ancora ricevuto alcuna assegnazione, anche se posizionato peggio in graduatoria.

Per consentire un inizio di anno scolastico regolare, le tempistiche di assegnazione dell’incarico non si possono riaprire, anche in caso di nuove disponibilità per rinunce. Questo perchè se le operazioni di conferimento di supplenza fossero soggette a rifacimento, la procedura potrebbe avere tempi pressochè infiniti.

Ulteriori turni di nomina

La norma specifica infatti che eventuali disponibilità ulteriori, dovute anche ad eventuali rinunce, sono attribuite tramite ulteriori turni di nomina, ma non includono chi è già risultato assegnatario di una sede. Quindi chi riscontra un posto più gradito che si libera in seguito a rinuncia, non può fare nulla per ottenerlo. La normativa sancisce infatti che l’assegnazione dell’incarico rende le operazioni non soggette a rifacimento.

Le sanzioni per rinuncia

Questo perchè l’eventuale rinuncia comporterebbe la sanzione dell’impossibilità di ottenere supplenze al 31/08 e al 30/06 da GaE, GPS ed eventualmente da GI. La conseguenza è che il posto che si libera, anche se gradito a chi era posizionato meglio in graduatoria, verrà sarà assegnato ad aspiranti posizionati peggio.