Graduatorie, Gps e supplenze, Scuola

Algoritmo Gps come funziona: verifica tardiva dei titoli penalizza chi ha il punteggio corretto e non riceve l’assegnazione preferita della sede

L’algoritmo che assegna le supplenze in seguito alla procedura di informatizzazione nomine, ha fallito anche quest’anno. Lo sostiene il segretario Uil Giuseppe D’Aprile. Sotto accusa il meccanismo di considerazione delle precedenze.

Copertura posti insufficiente

In generale i sindacati non sono teneri con questo secondo anno di assegnazione supplenze mediante algoritmo. Se il primo anno era stato messo in conto un periodo di rodaggio, i difetti di quest’anno cominciano a essere pesanti.

In generale, si riscontra un generale fallimento di tutta la gestione dei docenti e della scuola. In base a dati forniti di recente da Tuttoscuola, dal canale dei concorsi al 1° settembre soltanto 24.770 posti sono stati coperti dai vincitori, rispetto ai 55.839 attesi. Più in generale, dei 94 mila posti destinati al ruolo autorizzati dal Mef è stato coperto il 50% circa.

150mila supplenti anche quest’anno

Questo significa che serviranno circa 50 mila supplenze di durata fino al 31 agosto e almeno 150 mila fino al 30 giugno. Come detto il dito viene puntato sull’efficienze del sistema di nomina, e in particolare sull’algoritmo che avrebbe fallito ancora, secondo il segretario Uil Giuseppe D’Aprile, soprattutto sulle precedenze agendo in modo sbagliato. Un fallimento peraltro annunciato secondo i sindacati.

Verifica dei titoli tardiva

Il motivo, secondo i sindacati, è che la verifica dei titoli viene fatta all’atto dell’assunzione, per cui se i candidati dichiarano titoli e servizi in più rispetto a quelli reali le graduatorie vengono falsate. Tutto ciò mentre la scuola assume, fa la verifica nei primi 10 giorni di servizio, scopre che il punteggio è sbagliato, licenzia.

A essere penalizzato è il candidato con un punteggio esatto, che ha dovuto dire addio alla sede vicino casa. Per questo si fa preferire il sistema precedente che effettuava le verifiche prima di assegnare le sedi. In questo modo chi aveva un punteggio corretto non correva il rischio di essere penalizzato da una assegnazione sbagliata che precludeva poi la possibilità di ottenere la sede preferita.