Convocazioni in presenza: algoritmo sotto accusa, famiglie di docenti restano senza reddito per non aver apposto un flag nella domanda
Arrivano le prime critiche al meccanismo dell’algoritmo, dopo qualche giorno dall’avvio della procedura informatizzata che sta consentendo di assegnare le supplenze, tantissime, per il prossimo anno scolastico. Supplenze che costituiranno ancora una volta, loro malgrado, la spina dorsale della scuola italiana caratterizzata ancora dal precariato.
Più supplenze del previsto
I sindacati lanciano l’allarme, in particolare Uil, che racconta di un vero e proprio esercito di precari che dovrà andare a colmare le lacune e coprire le cattedre vacanti “per effetto di una politica miope che considera la scuola come fanalino di coda di questo Paese”.
Ai dati ufficiali sul numero di supplenti chiamati in causa anche quest’anno, già altissimi, bisogna sommare altri dati, considerato che in realtà le nomine a supplenza superano di gran lunga le statistiche citate, se si considerano anche gli spezzoni orari.
Algoritmo complesso
Secondo Uil, questa situazione drammatica per la scuola italiana è la conseguenza, prevedibile e annunciata, di regole poco chiare, approssimazione ed errori evitabili sulle assegnazioni delle supplenze a causa di un algoritmo ministeriale di difficile interpretazione.
Per questo i sindacati propongono di fare un passo indietro rispetto all’impiego dell’algoritmo, che avrebbe dovuto facilitare le operazioni e invece si sta rivelando un boomerang. La proposta è quella di tornare alle convocazioni in presenza, forse meno ‘tecnologiche’, ma sicuramente più efficaci e trasparenti.
Errori pagati a caro prezzo
Il sindacato spiega che non è possibile “lasciare senza reddito intere famiglie colpevoli di non aver apposto un flag o per non aver dichiarato, nella stessa domanda, più volte gli stessi requisiti. Il periodo di emergenza è terminato, ora è necessario ritornare alla normalità: non solo i lavoratori e le lavoratrici della scuola, ma anche le famiglie e gli studenti pugliesi meritano ben altro”.
In tutto ciò non convince nemmeno il sistema di verifica della correttezza dei titoli successiva alle convocazioni, che costringe docenti posizionati meglio in graduatoria a rinunciare a cattedre che poi restano vacanti, senza possibilità di ricevere l’incarico una volta accertato il non possesso del primo assegnatario.
La posizione sopra espressa è condivisibile, dopo l’emergenza si pensava che ci potesse essere maggiore tolleranza anche perché intere famiglie come è stato detto vivono in grandi difficoltà Ecomiche. Sono un genitore e mia figlia regolarmente inserita in graduatoria, per non aver spuntato fino al termine delle attività didattiche e aver spuntato per errore solo annuale non è stata destinataria di nomina per la classe di conc. ADEE. Come genitore mi affido alla vostra competenza perché una mamma con due figli è con D. A. non deve avere l’incarico per un errore di disattenzione. Grazie per quello che potrà fare. Indirizzo mail :ginocomi-@libero.it
Non sono del tutto d’accordo, la procedura automatizzata indubbiamente deve essere migliorata, ma tornare indietro corrisponde ad altri tipi di disagi e ad una perdita economica non indifferente (basta pensare che le nomine in presenza richiedono ulteriori spostamenti fisici contemporanei e nello stesso luogo da parte di numerose persone).
Per quanto riguarda gli errori nelle compilazioni delle domande da parte degli aspiranti ci può stare di sbagliare, anche se più spesso è colpa della superficialità delle persone che non si prendono il tempo adeguato per compilarle. Ciò detto, come tutto, sia la procedura di compilazione delle domande che di verifica delle stesse è migliorabile, e sta a chi di dovere farlo.
Salve io sono un insegnante di sostegno e risulto “rinunciataria”perché l’algoritmo quando è arrivato a me non ha trovato la sede che gli serviva in quel momento ed è andato avanti quindi mi sono giocata la possibilità di lavorare.Ma ora so che le scuole che avevo scelto hanno altri posti disponibili e l’algoritmo non tornerà indietro ma andra’ avanti fino ad arrivare alla II fascia dove verranno chiamati a lavorare chi non ha la specializzazione e io rimarrò a casa sperando in una chiamata da GI. Io mi chiedo invece di andare avanti il sistema non potrebbe rifare il giro e verificare se noi che siamo rimasti fuori abbiamo scelto una di quelle sedi?Almeno la prima fascia si esaurisce e lavora chi è specializzato e sa come comportarsi e quali strategie mettere in atto perché stiamo lavorando con bambini che hanno bisogno di persone competenti.Grazie se qualcuno può darmi una risposta la mia email è danielabozza @tiscali.it
Ma va a cagher al flag
Veramente, qualunque sia il format, le dichiarazioni vanno fatte correttamente all’atto della domanda. Chi sbaglia a compilare la domanda è vittima di se stesso, non dell’algoritmo. In formato cartaceo, non è affatto legale correggere a posteriori gli errori sulle domande. Follia!
Applicativo di inserimento 150 preferenze pensato male, poco chiaro e troppo prolisso. Facilissimo sbagliare.
Ma come può un algoritmo superare i diritti fondamentali di una persona? Stamani mi è stato detto da referente Sindacato Uil che piaccia o non piaccia oggi questa è la legge dell’algoritmo!!!! Ma scusate, l’algoritmo lo si fa girare una prima volta e cosa succede, si ferma ad esempio su una preferenza “spezzone orario” dopodiché non “capisce” che in quanto trattasi di spezzone dovrebbe trovare in quello stesso “giro” un completamento. Nel caso in questione il sottoscritto aveva DIRITTO con il proprio punteggio ad un’altro spezzone che si trovava nella sede espressa in una riga di preferenza successiva. Ma l’algoritmo cosa fa? Si ferma e lo spezzone di completamento va ad un docente che ha un punteggio inferiore. Questo significa ledere un diritto fondamentale. Perché il sindacato risponde: questa è la legge!!! Ma che che legge è? Personalmente mi sarei aspettato un’azione di sostegno
Il giorno 8 settembre l’uscita di Mantova mi notifica via email il conferimento di nomina di supplenza annuale da gps- sono iscritto in prima fascia al posto 2..in realtà sarebbe il 1 poiché la collega che mi precede è di ruolo dal 2020…classe concorso A046- Dopo poche ore mi telefona la funzionaria del provveditorato e mi dice che la supplenza causa disguidi tecnici ecc è da intendersi ..sino al 30/ 6 termine delle attività didattiche. Io accetto la variazione e la mattina del 9 settembre mi.presento per la presa di servizio nella sede scolastica..fra l’altro distante 42 km da casa.. qui la dirigente mi impedisce di prendere servizio perchè dice che la cattedra..non esiste! Mi manda via in malo modo e senza preoccuparsi minimamente della mia sorte…avendole chiesto cosa quindi dovevo fare .premetto che insegno da 32 anni..sono abilitato da 22. E che la.s. precedente ero in quella sede scolastica e tutto si era svolto bene. Il provveditorato insiste con la dirigente che ho diritto al posto. Pure i sindacati comunicano con provveditorato e dirigente e pare debba essere emesso un decreto per confermare che devo prendere servizio lì. Per ora intanto nulla. Che farò lunedì? I nomi di scuola dirigente sindacato funzionaria ecc sono omessi volutamente ma è tutto avvenuto..realmente.. purtroppo. Che faccio!
Per completare correttamente la domanda con tre classi di concorso mi servivano 16 ore nette. Imbarazzante. Buona scuola.
Più volte tra maggio e agosto, chi aveva già provato le inadeguatezze dell’algoritmo, aveva chiesto e sottolineato di chiarire per tempo l’applicazione dell’algoritmo sapendo come già la scelta delle 150 scuole fosse inutile nel momento in cui l’ individuazione della cattedra libera era fumosa e poco chiara. Ciò comporta l’impossibilità di avere procedere ad una revisione in tempi brevi. A questo si aggiunge la brutta abitudine di alcune scuole polo di non rispondere alle PEC per gli errori commessi e l’impossibilità di recarsi agli uffici perché risultano sospesi gli appuntamenti in presenza.
Il problema è che chi ha fatto questo algoritmo dovrebbe assumersi la responsabilità delle conseguenze che ha provocato..
Leggo “dell’inaffidabilita’ dell’ algoritmo.nell’ assegnare le supplenze su cattedre “vacanti”. Che dire di quello che è successo ai vincitori del concorso straordinario bis, cui è stato chiesto di esprimere le preferenze circa le sedi di assegnazione. Bene molti come il sottoscritto sono stati ” sbattuti” dal sud della Puglia in paesi del subappennino dauno, difficili da raggiungere per l’ inadeguatezza dei mezzi di trasporto pubblico, per poi scoprire che dalle GPS venivano assegnate cattedre vacanti a supplenti proprio nelle sedi di preferenza scelte dai vincitori di co corso e più vicine alla propria residenza . Tutto ciò in fregio ad ogni norma di buon senso che limiti gli spostamenti , quindi i consumi energetici e il conseguente dilapidamento dello stipendio già misero. Una vera e propria vergogna di cui nessuno parla , sindacati ,organizzazioni varie,la stampa, che ministro ci ritroviamo? Mandiamo lui a fare un corso urgente mi sa che ne ha davvero bisogno.
Non sono d’accordo nel tornare allae convocazioni in presenza, erano roba da terzo mondo, con giornate intere passate all’ufficio scolastico. Orribile. Molto meglio questa procedura, ma perfezionata.