Errori algoritmo Gps: caos in tutte le province, docenti specializzati scavalcati su sostegno da chi è senza specializzazione
A poche ore dal ritorno in classe della maggior parte degli studenti italiani, è ancora caos per l’assegnazione delle supplenze tramite algoritmo. I sindacati erano stati facili profeti nel prevedere che anche quest’anno, alla luce della mole enorme di cattedre da assegnare a precari, si sarebbe verificato ciò cui già si era assistito dodici mesi fa, con strascichi di polemiche che si erano protratti poi per mesi.
Incontro tardivo
I sindacati, nello specifico Flc-Cgil, criticano soprattutto la decisione del ministero, nonostante le tante richieste e avvertimenti fatti nei mesi precedenti l’informatizzazione nomine supplenze, di convocare per gli incontri relativi al funzionamento della procedura informatizzata le parti sociali solo l’ultimo giorno utile prima dell’avvio delle domande.
Una tempistica che ha reso impossibile qualsiasi intervento correttivo al software, rendendo di fatto l’incontro stesso superfluo.
Il fatto che adesso si stanno ripresentando puntualmente errori e anomalie già segnalate lo scorso anno non fa altro che acuire il rimpianto per non aver potuto partecipare in tempo utile alla predisposizione dell’algoritmo.
Gli spezzoni
I problemi principali che stanno riscontrando i sindacati riguardano il fatto che il software ancora crea problemi nel sommare spezzoni, che gli Uffici scolastici dovranno realizzare “manualmente”. Con la somma di più spezzoni il supplente ottiene un numero di ore adeguato a garantire un compenso dignitoso
Non convince nemmeno l’applicazione da parte dell’algoritmo delle supplenze: il risultato è che sono state scavalcate in graduatoria persone che hanno chiaramente una priorità, come nel caso dei docenti specializzati scavalcati sui posti di sostegno da chi non ha la specializzazione.
Errori soprattutto sul sostegno
Per quel che riguarda le riserve di legge per il personale con invalidità civile e non solo, si è verificato il caso per cui docenti senza specializzazione hanno avuto la supplenza su posto di sostegno mentre docenti specializzati non sono stati nominati.
Le anomalie sono riscontrate in tutte le province, dunque non si tratta di casi isolati.
Il peccato originale sembra essere quello che ha portato il ministero a chiudere la presentazione delle domande prima che fossero noti i posti disponibili: i sindacati adesso riscontrano graduatorie piene di errori e attribuzioni di incarichi discutibili, soprattutto nell’ambito del sostegno.
La specializzazione nozionistica e a pagamento non può essere considerata prioritaria. Chi ricorre al TFA spesso dichiara che è più semplice seguire un bambino piuttosto che l’intera classe con le varie peculiarità, fuorviando quelle che sono le vere competenze che un docente di sostegno deve possedere. Conosco liberi professionisti che per via del Covid, hanno optato per questa scelta per avere uno stipendio sicuro, anche se senza esperienza. Fortunatamente i pochi docenti che lo fanno per vocazione esistono, anche se in minoranza. Approfondite l ‘argomento su come i docenti con la pseudospecializzazione stanno occupando le classi, come se queste fossero popolate solo da bambini con problemi cognitivi. E noi docenti di posto comune, che da 20 anni, attendiamo la stabilizzazione.
Che baggianate, lei offende un’intera categoria professionale. “Chi ricorre al TFA” è l’UNICO insegnante che esercita la sua funzione di sostegno a pieno titolo, essendo specializzato per farlo. Se lei ha incontrato insegnanti specializzati ma incompetenti, ciò non l’autorizza a definire quel titolo come “pseudospecializzazione”, né più né meno che dire che siccome il dottor X è un pessimo medico, allora si può essere tranquillamente medici senza lauree e specializzazioni, purché si sappia farlo (ma come dimostrarlo e a spese di chi, soprattutto?). Lo studio accademico è sempre, ANCHE, “nozionistico e a pagamento”, ma il TFA, lo dice la denominazione stessa, è un “tirocinio formativo attivo”: qualunque docente specializzato ha effettuato anche un congruo periodo di tirocinio sul campo. Quindi non impesti siti serissimi come questo con opinioni basate sul nulla.
Il problema oramai è evidente: anche questo settore è andato a farsi fottere! In Italia funziona così purtroppo, anzi ha sempre funzionato così! Si paa da anni ormai di questo “superconcorsone” che non è più uscito, le normative anno dopo anno cambiano, prima esisteva la Sis poi si sono inventati i 24 CFU, poi non bastavano più quest’ultimi, e il MIUR, ha diramato le direttive che alcune discipline, non presenti nel piano di studi, dovevano essere integrate, tutto questo a discapito di noi ragazzi, in quanto esiste un dispendio economico di circa 3 mila e passa €.
Allora conti alla mano, non solo un ragazzo deve investire nella formazione universitaria, poi con Master o addirittura Dottorati di Ricerca, ma deve in seguito pagare ulteriormente altri soldi per un eventuale posto da precario! È da anni ormai ke mi chiedo, dove andremo a finire?