Assunzione diretta insegnanti: addio ai concorsi per lasciare tutto in mano al comitato di valutazione eletto dal collegio dei docenti
Le parole del ministro Bianchi sulla richiesta dei presidi di abolire il sistema concorsuale per passare all’assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici ha riaperto la questione. Non si può parlare di apertura da parte del ministro, considerato che Bianchi ha ammesso di prendere in considerazione la possibilità, ma di fatto chiudendo a questa opportunità. E’ altrettanto vero che a breve l’interlocutore di presidi e sindacati sarà un altro, il prossimo ministro dell’istruzione che verrà nominato dal Governo ormai prossimo a essere eletto a fine settembre.
Abolire i concorsi scuola
Le parole del ministro Bianchi sono state però l’opportunità per ribadire il concetto da parte dei presidi, nello specifico da parte di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp) che ribadisce: “Le scuole dovrebbero assumere direttamente il personale docente”.
Giannelli sottolinea come la situazione della scuola italiana, per quel che riguarda precariato e cattedre scoperte, sia ancora molto lontana da una risoluzione: “Diamo atto al ministro Bianchi – sottolinea all’Adnkronos – di aver fatto un grosso sforzo per assumere tutte le persone che gli attuali concorsi consentivano: da questo punto di vista il risultato è soddisfacente”.
Numeri impietosi
Ci sono però ancora moltissime criticità, e i numeri sono lì a testimoniarlo: “Il vero problema è però un altro, è il meccanismo che non funziona, noi partiamo da un precariato così ampio che anche l’impegno del ministro Bianchi non è riuscito a risolvere. Mi spiego con i numeri: l’anno scorso su 800.000 posti di insegnamento circa 250.000 erano occupati da personale precario, ovvero supplenti. Di questi, ne sono stati assunti meno di 100.000 (anche se le cifre non sono del tutto chiare), il che significa che restano almeno 150.000 posti che dovranno essere coperti con supplenti. Quindi non è che non ci sono gli insegnanti, ma si continua a mantenere questo ampio precariato”.
La cultura del sospetto
Per questo il numero uno dell’associazione nazionale presidi ribadisce che la scuola italiana avrebbe bisogno di cambiare completamente il modello di reclutamento dei docenti, eliminando i concorsi e passando all’assunzione diretta dei docenti. Proposta che si presta già a moltissime critiche e che ingenera nel nostro Paese subito la cultura del sospetto: le assunzioni sarebbero legate davvero solo al merito o anche al solito sistema di conoscenze amicizie e raccomandazioni che costituisce un problema atavico del nostro Paese?
Il meccanismo
Giannelli è sicuro che il sistema funzionerebbe: “L’unica soluzione al problema – aggiunge Giannelli – sarebbe fare come all’estero, cioè le scuole dovrebbero assumere direttamente il personale. E non è che devono farlo i presidi, perché nelle scuole c’è un organo collegiale, il comitato di valutazione eletto dal collegio dei docenti, che già oggi verso giugno dà pareri sulla conferma del ruolo dei vincitori del concorso. Ecco, non capisco perché allora non possa farlo già un anno prima preventivamente, quando si tratta di assumere i docenti. Basterebbe poco per sistemare le cose e avere già a settembre le cattedre coperte in tutte le scuole”.
Come fare? Per lavorare nella scuola senza concorso, io sono un insegnante di scuola di infanzia