Concorso Dsga 2022 quando esce: tutto fermo, attesa anche per la procedura riservata ai facenti funzione in possesso di 3 anni di esperienza e titolo di studio
L’assenza di docenti e personale ata all’interno dell’organico scolastico nazionale non è l’unico motivo di preoccupazione in vista di un anno scolastico che ha ormai preso il via e che consentirà nei prossimi giorni la riapertura completa dei cancelli in tutta Italia. Precariato e supplentite sono solo la punta dell’iceberg dei problemi della scuola italiana, che deve fare i conti anche con la carenza di personale in segreteria.
Numeri preoccupanti
I numeri dicono che si fa sempre più consistente la carenza di ATA e Dsga, e l’allarme viene ribadito da Anquap e l’ANP. Secondo le statistiche, tra i direttori amministrativi (Dsga), come riporta Il Sole 24 Ore, mancano all’appello nelle scuole ben 2.200 unità (sulle 7.985 complessive). In percentuale, i numeri dicono che ci sono soli il 27,55%. Questo significa che le assenze sono più un quarto.
Uscita del bando
Per il concorso Dsga siamo fermi al parere del 26 aprile 2022 il Consiglio di Stato con il quale si è espresso favorevolmente sul regolamento del concorso per titoli ed esami per l’accesso al profilo professionale di Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA). Ma ipotizzare una data di uscita del bando è impossibile. Si spera possa essere diramato entro il 2022, scadenza fissata anche per il concorso straordinario per DSGA facenti funzione, procedura riservata agli assistenti amministrativi facenti funzione, in possesso di almeno 3 anni di esperienza e del titolo di studio per l’accesso al ruolo di DSGA.
Non tutte le regioni registrano gli stessi numeri, ma ci sono alcune realtà più in difficoltà. In Lombardia, oltre il 50% non ha un Dsga di ruolo.
Le elezioni di settembre
L’urgenza delle scuole deve essere presa in seria considerazione dal Governo. Il cambio della guardia che si concretizzerà entro fine mese con le nuove elezioni certo non aiuta ad avere risposte in tempi brevi. E’ infatti necessario reclutare nuovi direttori e assumere personale tecnico nel primo ciclo, snellire le procedure amministrative, rinnovare il contratto per dare una giusta valorizzazione a tutto il personale scolastico, e introdurre la figura intermedia del coordinatore amministrativo, prevista da diversi anni, ma mai messa in campo.
Segreterie senza personale competente
In generale è tutto il settore dei lavoratori ATA, numericamente, a mettere in difficoltà le scuole. Il peccato originale è non aver provveduto al rinnovo dell’organico covid, fondamentale negli ultimi due anni al di là delle esigenze legate alla pandemia: “Abbiamo bisogno di un 10-20% di addetti amministrativi in più nelle segreterie, e dobbiamo poter formare i tanti bidelli che si spostano (lo prevede la normativa) a lavorare nelle segreterie, pur non avendo le competenze necessarie – ha detto Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi”.